Infortuni, l'allarme di Mannino (Cisl): «Numeri in aumento nel Viterbese»

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Aumentate e non di poco. Le denunce per infortuni, secondo quanto riportato nell'ultimo  report dell'Inail, sono passate da 1.071 nel periodo compreso tra gennaio e...

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Aumentate e non di poco. Le denunce per infortuni, secondo quanto riportato nell'ultimo  report dell'Inail, sono passate da 1.071 nel periodo compreso tra gennaio e agosto del 2020 a 1.304 nello stesso lasso di tempo dell'anno in corso. La classe d'età più coinvolta è quella tra i 50 e i 59 anni. Sono cresciute anche le denunce di infortunio con esito mortale: erano 3 nei primi otto mesi del 2020, sono diventate 4 nello stesso periodo del 2021.

Per quanto riguarda le malattie professionali. Ad agosto del 2020 le denunce nella Tuscia sono state 23, crollate a 10 lo stesso mese di quest'anno. Se però si prende in considerazione la fascia temporale da gennaio ad agosto, la situazione si ribalta: da 159 nel 2020, le denunce all'Istituto nazionale per l'assicurazione sono passate a 163.

"I dati sono preoccupanti. L'escalation non fa ben sperare soprattutto in vista della ripresa economica già in atto e che nei prossimi mesi dalle previsioni si rafforzerà", fa sapere Fortunato Mannino, segretario della Cisl, nel commentare il report.

A fine settembre la Asl di Viterbo ha promosso un incontro con Cgil, Cisl e Uil, alla presenza dei componenti dell’Organismo provinciale di coordinamento dell’attività di vigilanza, in cui siedono l’Ispettorato territoriale del lavoro, l’Inail, l’Inps e i vigili del fuoco. "Un'iniziativa necessaria – spiega Mannino – perché questi numeri dimostrano come l'attenzione deve rimanere altissima. Dopo la stagnazione dovuta alla pandemia, le attività stanno fortunatamente riprendendo. Ma questo non deve significare assolutamente allentare la prevenzione o i controlli".

I settori più colpiti dagli infortuni nel Viterbese solo l'agricoltura, l'edilizia, il commercio e i servizi. "Quello che occorre è investire innanzitutto sulla cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. Per farlo, partiamo dalle scuole con progetti formativi mirati. Ma al tempo stesso – prosegue il segretario della Cisl – serve investire in risorse umano. Il numero degli ispettori nella provincia ha subito una contrazione preoccupante negli anni a causa dei pensionamenti e del mancato turn over. Dobbiamo invertire la tendenza e farlo tutti insieme, anche condividendo dati e informazioni. Per questo, la task force che si è creata sotto il coordinamento della Asl va nella giusta direzione". A novembre, tutti i soggetti del tavolo torneranno a riunirsi. "Porteremo le nostre proposte perché il rilancio economico non avvenga a spese della sicurezza. Ricordo che gli infortuni sono un dramma per chi li subisce e per le rispettive famiglie, ma anche un costo per la comunità. Prevenirli – conclude – è quindi un interesse di tutti".

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Il Messaggero