Il virus non risparmia i sanitari: 40 tra medici e infermieri infettati nel Viterbese

Medici di Belcolle
Ieri frenata del contagio, dopo giorni in cui la curva si era spinta con più forza all’insù: solo un nuovo caso accertato di positività al Covid-19. A...

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Ieri frenata del contagio, dopo giorni in cui la curva si era spinta con più forza all’insù: solo un nuovo caso accertato di positività al Covid-19. A risultare colpito è stato un operatore sanitario dell’ospedale di Belcolle. Dall’inizio dell’emergenza, sono circa 40 tra medici e infermieri i contaminati nelle strutture della provincia. Su di loro, i controlli dell’azienda sanitaria avvengono in cosiddetta vigilanza: significa che l’équipe deputata effettua test nei reparti e nei servizi più esposti al rischio coronavirus. Sinora, il 40% della forza lavoro negli ospedali viterbesi è stata monitorata tramite tamponi. Intanto, il totale dei contaminati ieri è arrivato a 404, di cui 15 sono i casi accertati in strutture extra Asl. Sono invece 4.314 i test eseguiti in tutta la provincia, 148 solo nelle ultime 24 ore. Le persone, ad oggi, in isolamento domiciliare fiduciario sono 1.322, mentre 2.637 sono i cittadini che hanno concluso l’iter. 


Sale ancora in numero dei decessi: ieri è morto un 88enne di Lubriano, prima ricoverato a Villa Immacolato dove ha contratto il virus, quindi trasportato alcuni giorni fa nel reparto di Malattie infettive. Al contempo, è guarito un medico gastroenterologo di Bassano in Teverina, da alcuni anni impiegato al San Camillo di Roma. Al momento, 311 pazienti stanno trascorrendo la convalescenza nel proprio domicilio, 23 sono ricoverati nel reparto di Malattie infettive, 9 a medicina Covid, 1 è in Terapia intensiva, 2 all’ospedale Spallanzani. Sale a 32 il numero delle persone negativizzate e a 13 il numero delle persone decedute. 


Intanto, la Asl ha attivato un nuovo servizio per la riabilitazione dei pazienti guariti, quindi non più contagiosi, ma che necessitano comunque di cure. Il progetto riabilitativo personalizzato inizia già nei reparti Covid a Belcolle, durante il ricovero, attraverso la definizione da parte del fisioterapista del percorso più appropriato, soprattutto in caso di polmonite interstiziale. Quindi, chi ne avesse bisogno, in base alla gravità delle sue condizioni, potrà essere trasferito all’ospedale di Montefiascone (o in altre strutture accreditate) oppure usufruire della riabilitazione ambulatoriale o ancora di quella domiciliare. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero