Agonizzante dal 2014, vandalizzato il 23 giugno (foto), chiuso da subito dopo. Il Bullicame sta sempre peggio, nell'indifferenza generale. Per questo motivo, l'ex...
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Nell'illustrare il perché della sua azione, Faperdue ricostruisce la storia recente della callara e dintorni. Tutto è cominciato il 25 settembre 2014, «dopo l'intervento non autorizzato sulla sorgente San Valentino: da allora il parco del Bullicame giace nel più completo abbandono e riceve acqua dallo stesso pozzo, tramite una flebo di accanimento terapeutico». Alle pozze libere arriva pochissima acqua, ma «sono pericolose per la salute dei bagnanti, perché sporche e malridotte».
Come se non bastasse, lo scorso mese ignoti si sono introdotti nel sito è hanno sfondato tutti i pannelli di recinzione della callara, non risparmiandone neanche uno. «Un episodio di vandalismo spiega Faperdue - generato dal degrado dell'ambiente. E l'unica misura messa in atto dal comune è stata la chiusura del parco». Per l'acqua termale, invece, è passato un anno da quando la Regione ha imposto (determina del 28 luglio 2017), la chiusura pozzo San Valentino, l'apertura del Sant'Albino e la chiusura delle Zitelle.
Da qui la forma forte di dissenso. «Nessuno presta orecchio e attenzione. Ogni ulteriore silenzio potrebbe essere interpretato come accettazione supina, di tutta la situazione, così ho deciso di incatenarmi al cancello del parco, per elevare una protesta contro tutte le inadempienze che hanno generato questa situazione incancrenita». E chiama in causa anche l'ufficio del governo. «Sono rimasto l'unico a difesa della sorgente e del suo bacino conclude Faperdue - sarò incatenato dalle 10 fino a quando non riceverò assicurazioni dal prefetto Giovanni Bruno».
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Il Messaggero