Il bilancio ombra presentato dalla minoranza: «Utilizzare la tassa di soggiorno per fare investimenti»

Il bilancio ombra presentato dalla minoranza: «Utilizzare la tassa di soggiorno per fare investimenti»
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La versione alternativa. Quella approvata in aula dalla maggioranza non è l'unica visione per mettere a frutto i proventi dell'imposta di soggiorno. Quei 380 mila euro annui secondo la quasi totalità dell'opposizione possono portare molti più risultati se investiti in maniera completamente diversa. Come? «Accendendo otto mutui, con rate complessive da 270 mila euro: ne resterebbero 110 mila per marketing, cartellonistica, stampati e panchine», sostiene il dem Alvaro Ricci.


Il principio è un po' quello del padre di famiglia che deve raggiungere un grande obiettivo, «magari comprare casa smettendo di spendere per l'affitto». L'esponente Pd punta forte su palazzo dei Priori, per il quale vede bene un milione per il recupero e restauro di sale, affreschi, pavimenti e arredi, presupposto per la futura musealizzazione del sito. Farebbe il paio con la riqualificazione dei portici: «Da una parte il progetto per ospitare le opere di Sebastiano del Piombo, già finanziato dice Ricci dall'altra il museo multimediale della Macchina di Santa Rosa, grazie a un mutuo da 600 mila euro».

Trasformare palazzo dei Priori in museo implica lo spostamento del consiglio comunale. L'idea è portarlo nella ex aula della Corte d'assise, per un investimento di 556 mila euro, «nell'attuale sede tornerebbe solo per le sedute di alta rappresentanza». E ancora: altro mutuo da 100 mila euro per i bagni pubblici e la realizzazione dei servizi igienici senza barriere architettoniche nel bar del Teatro Unione, 390 mila per la fruibilità della Torre civica, mezzo milione per la riqualificazione e un nuovo allestimento del Museo civico («Che non va abbandonato»). E stesso importo per il restauro delle fontane cittadine.


L'ultimo mutuo per la realizzazione del parco del Bullicame, importo: 120 mila euro. «C'è chi vorrebbe farlo dopo aver venduto gli immobili comunali conclude Ricci cioè mai. Questa è una visione, non acquistare 150 panchine in tre anni, che è follia. Sfido a individuare dove vanno». Una visione concordata da Ricci insieme a Viva Viterbo, M5S, Pd, Impegno Comune e Viterbo dei cittadini. Tutti, insomma, tranne Viterbo 2020. Che di emendamenti sul tema ne ha 21 propri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero