Gioielli urbanistici come Caprarola, dominata dal cinquecentesco Palazzo Farnese, dove viene rappresentato nella "via Dritta" e vicoli collaterali (26 dicembre). E poi...
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Presepi viventi: tutto pronto per le rappresentazioni in costume della Natività che tra Natale e Santo Stefano (con repliche tra il Capodanno e l'Epifania) illumineranno i tramonti e le notti di una ventina di borghi della Tuscia viterbese. Il filo rosso che unifica tutte le rievocazioni è la scelta degli spazi scenografici, utilizzando gli scenari offerti dal patrimonio storico-artistico o dai paesaggi urbani e rurali. E poi il numero dei figuranti, di anno in anno sempre più numerosi: a Montefiascone, per esempio oltre 200; a Ronciglione, circa 150; a Tarquinia, ben 350.
A Corchiano (25 e 26 dicembre), il presepe più antico (siamo alla 48° edizione): oltre 150 personaggi danno vita a un vero e proprio spettacolo teatrale, con tanto di recitazione, nel suggestivo monumento naturale delle Forre, punteggiato dalla colonna sonora del premio Oscar Nicola Piovani e dalla narrazione affidata alla voce di Gigi Proietti.
Civita di Bagnoregio (26), il paese che muore, lanciatissimo nella corsa ad ottenere il marchio che l'Unesco affida ai patrimoni dell'umanità, offre un’ambientazione unica, quella della Valle dei Calanchi, dove il tempo sembra essersi fermato. La rupe accoglie dieci scene diverse, orientate a far rivivere i giorni della nascita di Gesù: il suq arabo, il castrum romano, Erode, le residenze nobiliari, la tribù beduina, gli artigiani al lavoro, i magi, i pastori, il lazzaretto e naturalmente la Natività.
Altri appuntamenti del 26 dicembre: Bolsena (nel quartiere Castello); Montefiascone (da piazza Vittorio Emanuele, con evoluzioni di artisti di strada, zampognari etc.), Ronciglione (nei pressi del Castello della Rovere), Tarquinia (convento di San Francesco), Vejano (con rappresentazioni di un castrum romano, insulae, terme, arena dei gladiatori etc).
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Il Messaggero