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Una nuova viabilità per migliorare l’accessibilità del quadrante nord del capoluogo. Alla cassa fanno 4 milioni di euro - già finanziati grazie ai fondi del Giubileo - ma in altro tipo di soldoni «sarà un’altra di quelle opere che cambieranno il volto della città», assicura l’assessore alla mobilità Emanuele Aronne. Di cosa si tratta? Un nuovo accesso per i quartieri Santa Barbara e quello vicino Santa Lucia.
Palazzo dei Priori ha già iniziato a muoversi così: «Non perdiamo tempo: abbiamo dato l’incarico per fare i sondaggi». Ovvero l’esecuzione delle indagini geognostiche e sismiche. Quindi Aronne entra nel cuore del progetto. «Di fatto - dice - è la conclusione di qualcosa che come previsione c’è sempre stata: lo svincolo, perché oggi Santa Barbara ha una sola uscita. Con questo progetto, la strada che finisce a fianco al campo da rugby prosegue, va dritta a Santa Lucia, ma avrà lo sfiocco per entrare e uscire da Santa Barbara».
LO STUDIO DI FATTIBILITÀ
Lo studio di fattibilità tecnica parla della «realizzazione di una nuova viabilità che consente di migliorare l’accessibilità ai quartieri più popolosi della città.
L’OPERA
Secondo l’assessore sarà «una di quelle opere che cambierà il volto della città. Su quel quadrante ci sono tante altre cose: stiamo chiudendo la progettazione e sono partite le procedure per gli espropri sul prolungamento dell’asse del Poggino. Quindi dall’Oasi si potrà entrare a Viterbo non più solo andando dritto ma anche girando e andando all’area industriale. La doppia entrata sarà già un modo per alleggerire il traffico: tutti quelli che vogliono andare sulla Teverina da lì girano su via dell’Artigianato, Ciprovit e ci arrivano. Questo è già un intervento, l’altro sarà far sì che Santa Barbara, sia in entrata che in uscita, non si riversi tutta sempre sulla Teverina, ma vada sul semianello, che da via Genova arriva sulla Tuscanese. Decongestionerebbe così un quartiere da 12 mila abitanti».
LA REALIZZAZIONE
Insomma «l’opera è questa, ora attendiamo i risultati dell’indagine geologica e poi partiremo». Fin qui il discorso sulla mobilità, ma l’opera è in capo all’assessore ai lavori pubblici Stefano Floris, che è in campo per portarla a dama. Tempi? «Secondo me - conclude Aronne - per il 2026 sarà tranquillamente finita». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero