Frullino, trapano e gioielli in auto: sgominata la banda dei furti in abitazione

Viterbo
Sgominata la banda dei furti in abitazione. Giovedì scorso la Squadra mobile di Viterbo ha arrestato 3 albanesi sospettati di essere i responsabili di una serie di furti...

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Sgominata la banda dei furti in abitazione. Giovedì scorso la Squadra mobile di Viterbo ha arrestato 3 albanesi sospettati di essere i responsabili di una serie di furti messi a segno in diversi quartieri della città. A finire in manette K. E. di 35 anni, N. N. di 23 anni e G. F. di 33 anni tutti domiciliati nella Capitale. I tre avrebbero agito indisturbati per il capoluogo della Tuscia, razziando case e rubando preziosi, gioielli e contanti. Numerose le denunce presentate da cittadini, sopratutto nel quartiere Santa Lucia e alla Grotticella. A mettere gli investigatori della Mobile sulle tracce dei tre ladri d’appartamento sarebbero stato il modus operandi.

«L’attività investigativa - spiega la Questura - , avviata a seguito della recrudescenza nelle ultime settimane del fenomeno dei furti in abitazione nel capoluogo e nella provincia viterbesi, tutti consumati con il medesimo modus operandi e sempre nella fascia oraria serale compresa tra le 17 e le 21, ha consentito di individuare alcuni soggetti di nazionalità albanese fortemente sospettati di essere gli autori degli episodi criminosi».

Non solo, il 29 ottobre scorso i tre albanesi sarebbero sfuggiti a un controllo della polizia nel quartiere Santa Lucia. I tre uomini, probabilmente mentre effettuavano un sopralluogo, sono stati sorpresa dalla Mobile. Ma durante il controllo invece di fermarsi per indicare le generalità avrebbero colpito uno degli agenti, per poi riuscire a far perdere le proprie tracce, abbandonando l'auto a loro in uso. Proprio l’auto abbandonata ha messo gli agenti sulle loro tracce. Nello specifico giovedì sera, poco prima delle ore 19.00, giungeva la segnalazione di un furto in abitazione in zona Santa Maria della Grotticella, nel corso del quale erano stati asportati gioielli in oro e una somma di denaro pari a circa 500 euro.

La Squadra Mobile, rimanendo sempre in stretto costante contatto con i colleghi romani e ritenendo fondatamente che i soggetti albanesi potessero essere i responsabili del reato, li avrebbe intercettati lungo la strada Cimina in direzione di Roma riuscendo a fermarli nella Capitale. I tre, due dei quali con precedenti specifici per reati contro il patrimonio, sottoposti a perquisizione personale sarebbero stati trovati in possesso del materiale oggetto del furto da poco consumato. Oltre alla refurtiva, nascosti all’interno della autovettura, sono stati trovati molteplici arnesi atti allo scasso, tra cui trapani artigianali, un frullino metallico, piedi di porco, pinze e cacciaviti di diverse dimensioni. La perquisizione è stata poi estesa anche al bungalow, sulla via Aurelia, dove gli stessi domiciliavano ed ha permesso di rinvenire altre 8.200 in valuta albanese, un cellulare e 2 orologi un anello in oro bianco e altri oggetti verosimilmente provento di furto. Tutto il materiale è stato sequestrato, così come il veicolo utilizzato per compiere il furto a Viterbo e ad altri due mezzi (tutti con intestazione fittizia) riconducibili ai tre stranieri. Dopo la convalida dell’arresto i tre albanesi sono stati portati alla casa circondariale di Poggioreale.

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Il Messaggero