Fantasmi a Celleno? Tutti gli "strani" fenomeni registrati nel borgo dagli esperti dell'Epas

Il borgo di Celleno
Fantasmi a Celleno? Potrebbero essere proprio loro la spiegazione degli strani fenomeni registrati in diverse zone del borgo, soprattuto vicino al cosiddetto "Butto...

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Fantasmi a Celleno? Potrebbero essere proprio loro la spiegazione degli strani fenomeni registrati in diverse zone del borgo, soprattuto vicino al cosiddetto "Butto medievale". Oppure potrebbero essere le caratteristiche del terreno. Troppo presto per dirlo e il dubbio resta. Lo chiariranno nelle prossime settimane gli esperti dell'Epas (European paranormal activity society) che il 16 e 17 marzo scorsi hanno raggiunto il paese del Viterbese per un progetto scientifico-culturale.


Come hanno operato? «I ricercatori - spiegano - hanno collocato alcuni strumenti in grado di percepire variazioni dei campi elettromagnetici e l’eventuale prossimità di persone o animali. Ebbene, a un certo punto, la telecamera termica imbracciata da uno degli esploratori ha iniziato a registrare un ampio e improvviso calo delle temperature. 
Proprio in quel momento anche il rilevatore di campi elettromagnetici ha iniziato a emettere segnali sonori. Una coincidenza molto particolare a cui si aggiungono le difficoltà tecniche riscontrate dal team, tra microfoni mal funzionanti e batterie improvvisamente scariche dopo pochi minuti di utilizzo, altro avvenimento analogo si è verificato nei pressi della torre campanile dell’ex chiesa di San Donato alla presenza di alcune persone della proloco locale. Episodi singolari e sospetti».

Va detto, però, come riferisce il vice-presidente nazionale di Epas, Giuseppe Ferrara, che fenomeni come questi potrebbero essere dovuti alla conformazione geologica del sottosuolo: determinate tipologie rocciose sono in grado, infatti, di causare scompensi al campo elettromagnetico dell’area, un effetto del tutto naturale. Per ora è presto per tracciare un bilancio complessivo e preciso dell’indagine. In una nota, però, il presidente nazionale di Epas, Massimiliano Maresca, spiega di aver già visionato parte del materiale: alcuni scatti fotografici raccolti dai membri del team possono essere definiti curiosi. Solo questo per ora. Prima di avanzare una qualsiasi ipotesi, infatti, sarà necessario, come detto, sottoporre le prove raccolte alle consuete analisi tecniche.

Le verifiche saranno effettuate da uno studio di analisi fotografica forense con sede a Roma. Anche il resto del materiale raccolto (immagini, video e registrazioni audio) sarà vagliato dal tecnico audio dell’associazione. Se da una parte i ricercatori hanno tentato di approfondire le leggende e i misteri del borgo, dall’altra il team di Epas ha effettuato una rivalutazione storico-culturale, un vero e proprio documentario che sarà in futuro pubblicato sui canali social dell’associazione.


Epas è presente in diversi Paesi, dall’Italia alla Finlandia, dall’Argentina all’Australia. I canali come YouTube e Facebook contano diverse migliaia di follower.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero