Otto casi accertati e decine di migliaia di euro sottratti ai clienti. È il bilancio dell'operazione “Confidence” - fiducia - che ha visto...
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Tutto è nato dalla denuncia di Poste italiane e di una cittadina la quale, all'atto di incassare dei buoni fruttiferi postali, aveva notato che la somma accreditata sul libretto era nettamente inferiore a quanto le era dovuto. Immediate le indagini da parte dei militari della Guardia di finanza, coordinati dalla Procura di Viterbo che, con il costante supporto dell'ufficio “fraud management” di Poste italiane.
I finanzieri hanno ricostruito tutti i rimborsi di buoni fruttiferi eseguiti dall'ufficio postale di Castel Sant'Elia nel corso dell'ultimo anno. Sconcertante è stata la scoperta: una decina i soggetti truffati, persone anziane e non, che sono risultate avere degli ammanchi considerevoli, da alcune centinaia a oltre 10.000 euro. Al responsabile della filiale, T.S. quarantenne di Sutri, è stata applicata la misura cautelare della sospensione dall'esercizio di un pubblico ufficio; è stato denunciato all'autorità giudiziaria per l'ipotesi di reato di peculato.
In un comunicato Poste Italiane rimarca di aver ««collaborato fin da subito con le forze dell’ordine e ha fornito la massima disponibilità per l’accertamento del reato. L’azienda adotterà tutte le misure disciplinari previste dalla normativa, e conferma l’impegno a garantire il risarcimento delle eventuali somme sottratte agli aventi diritto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero