Fabio Di Niccola alla Nove Colli: 200 chilometri di corsa poi in fabbrica

Fabio Di Niccola alla Nove Colli: 200 chilometri di corsa poi in fabbrica
Per partecipare alla Nove Colli di 202 km ci vuole un fisico bestiale, gambe, tanto coraggio e anche un pizzico di follia. L’identikit è più o meno quello di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Per partecipare alla Nove Colli di 202 km ci vuole un fisico bestiale, gambe, tanto coraggio e anche un pizzico di follia. L’identikit è più o meno quello di Fabio Di Niccola, 38enne di Civita Castellana( Viterbo) giunto 83° (tempo di 30 ore e 53 minuti) nell’ultramaratona che ha visto alla partenza da Cesenatico circa 200 atleti da mezzo mondo.

Due terzi degli iscritti però si sono arresi durante la gara a causa della durezza del percorso.

Ecco perché quella di Di Niccola, ex allenatore di nuoto e ora tecnico di una formazione di triathlon di Terni, è stata un’impresa. Doppia se si considera che lunedì scorso, pur con le gambe a pezzi e dolori ovunque, si è presentato in fabbrica per il turno di 8 ore.

«È una gara affascinante: sofferenza pura ed estrema soddisfazione - è stato il suo commento - perché lì conta la testa più del fisico. Affrontare la notte e la salita con visibilità ridotta è stato difficile. A darmi la forza per proseguire mia moglie Pamela, che mi ha seguito in bici nei momenti difficili, ma non ho mai pensato di abbandonare. Al traguardo si prova l’indescrivibile: realizzi di avercela fatta quando i ciclisti della granfondo, che arrivano in contemporanea, sono i primi a spronarti. Ero talmente carico di adrenalina che sono andato più forte negli ultimi chilometri. Una felicità smisurata. Non so se la rifare» Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero