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Estorsione e usura a ristoratori del pesce, è processo immediato. Inizierà il prossimo 15 dicembre il procedimento a carico di 5 imputati (4 uomini e una donna) che avrebbero preteso soldi da una coppia di imprenditori viterbesi.
Secondo quanto emerso dalle indagini del carabinieri del Nucleo investigativo, le due vittime, marito e moglie nel settore della ristorazione e del mercato ittico, dopo aver chiesto prestiti al mercato parallelo per le loro attività sono finiti nel giro di usurai spietati. Un gruppo di 4 uomini e una donna che insieme avrebbero messo quote per “aiutare” gli imprenditori ma che nel giro di pochi mesi avrebbero preteso tassi di interesse fino al 250%.
Per un prestito di 45mila euro, in sette giorni l’usurato ha dovuto restituire ben 60mila euro, oppure per un altro prestito di 90.000, nel giro di poche settimane è stata intimata la somma di 230mila euro. Gli usurai per recuperare le somme avrebbero utilizzato prima le minacce poi le maniere forti, arrivando anche a pestaggi e minacce di violenza sessuale. E di violenza fisica sulla figlia della coppia.
Tra i cinque imputati anche due fratelli viterbese che non molti anni fa finirono al centro di un’altra inchiesta. I due fratelli, uno residente a Soriano nel Cimino, furono indagati e condannati nel processo scaturito dall’operazione Drago.
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