Est Film festival, cinema da premiare: i lungometraggi in concorso per l'Arco d'oro

Uno degli incontri a Montefiascone
Est Film festival, dai corti ai lungometraggi. Chiusa domenica scorsa la sezione dedicata ai cortometraggi, nella stessa serata si è aperto il concorso per i film. ...

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Est Film festival, dai corti ai lungometraggi. Chiusa domenica scorsa la sezione dedicata ai cortometraggi, nella stessa serata si è aperto il concorso per i film.


Il cinema Gallery di Montefiascone ha ospitato domenica prima la giornata dedicata ai cortometraggi: a chiudere la sezione che si contenderà l'Arco d'argento - Premio Università della Tuscia, sono state le opere: Ratzinger vuole tornare di Valerio Vestoso, Il Silenzio di Famoosh Samadi e Ali Asgari, Buffet di Alessandro D'Ambrosi e Santa De Santis, Moby Dick di Nicola Sorcinelli, e Timballo di Maurizio Forcella.

Poi in serata, a precedere la proiezione del primo lungometraggio in concorso per l'Arco d'Oro - Premio Gruppo Credito Valtellinese, il presidente di giuria Gianpaolo Sodano ha salutato il pubblico in piazzale Frigo ringraziando gli organizzatori Vaniel Maestosi e Glauco Almonte per il loro lavoro, che valorizza e fa crescere culturalmente il territorio. Poi Massimiliano Giovannini ha portato i saluti del Gruppo Credito Valtellinese che da 9 anni appoggia Est Film Festival.

A inaugurare la sezione in concorso a piazzale Frigo è “Il più grande sogno” di Michele Vannucci, ispirato alla vera storia del personaggio principale del film, Mirko Frezza. Intervengono sul palcoscenico il produttore Giovanni Pompili e la sceneggiatrice dell'opera Anita Otto. «Tutto nasce dal cortometraggio di diploma di Michele al Centro Sperimentale – spiega Pompili – lui cercava un padre e un figlio che potessero interpretare i suoi protagonisti e così conobbe Mirko: è attraverso il suo flusso di coscienza che questa storia ha preso vita».

La sceneggiatrice, invece, racconta i motivi che l'hanno spinta a scrivere questo film: «Ascoltando questa persona e il suo “romanaccio” mi sono resa conto che c'era in lui una grande voglia di tirare fuori se stesso per fare qualcosa di bello per gli altri. Ne è venuto fuori il racconto di un uomo che cerca di cambiare non solo la sua esistenza, ma quello che c'è intorno a lui». «Volevamo uscire dalla classica stigmatizzazione delle periferie – prosegue Giovanni Pompili – Dopo aver presentato il film a Venezia, abbiamo girato tutta l'Italia e, da Trieste a Catania, molte persone si sono riconosciute nei meccanismi di questa storia. Se il nostro messaggio è stato recepito nella stessa maniera da nord a sud, allora vuol dire che siamo riusciti a superare gli schemi classici dei film che vedono in questi quartieri solo delinquenza e disagio».


La nuova settimana di Est Film Festival inizia oggi alle 17,30 al Cinema Gallery con la proiezione del primo documentario in concorso: Camminando sull'acqua di Gianmarco D'Agostino. Alle 21 e 30, l'appuntamento è a piazzale Frigo con I figli della notte di Andrea De Sica. A seguire l'incontro con il regista.
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Il Messaggero