Pista di pattinaggio, sulla licenza rilasciata settimane dopo che l’impianto era in funzione la giunta fa scena muta. Mentre sui danni si sbilancia solo l’assessore...
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L’esponente del movimento che fa capo a Chiara Frontini ha chiesto una stima della spesa e i tempi per il ripristino della piazza. Ma non solo: «Gli scorsi anni – ha detto Chiatti – sembra che sia stata negata l’autorizzazione a mettere una pista di ghiaccio a piazza San Lorenzo. È vero? L’altra era di plastica».
Quella di ghiaccio era stata posizionata lo scorso anno non davanti al palazzo dei Papi ma in piazza Verdi, e a differenza di quella sotto accusa era rialzata, per cui non ha provocato alcun danno. «E’ stato fatto primo sopralluogo – ha risposto Allegrini – ma non si è rivelato sufficiente. Sarà effettuato un secondo, cui seguirà un preventivo. Alcuni danni erano già preesistenti, quindi la spesa dipenderà dal tipo di intervento che si deciderà di fare. Bisogna aspettare una decina di giorni».
Erbetti ha invece chiesto spiegazioni sulla tempistica dei permessi: la domanda di autorizzazione del gestore è stata presentata il 9 e protocollata il 10 dicembre, la licenza è stata rilasciata dal Comune solo il 13, quando la pista era in funzione già da settimane. «Se fosse accaduto qualcosa – ha chiesto il pentastellato - l’assicurazione avrebbe coperto? E ora paga? Doveva funzionare dal 13».
Secondo il sindaco Giovanni Arena quelle di Erbetti «sono osservazioni giuste che vengo a sapere adesso», anche se pubblicate domenica scorsa su queste colonne. «Faremo verifiche, non so se ci sono altri documenti interlocutori, una cosa provvisoria, non lo so». Agli atti consegnati a Erbetti però non risulta altro.
L’assessore Marco De Carolis ha gettato la palla in tribuna. «Per la licenza bisognerà sentire gli uffici quando l’hanno rilasciata e come è stata fatta, ma quello non è il mio settore». Il punto ce lo ha messo il presidente del consiglio, Stefano Evangelista: «Le facciamo rispondere dall’ufficio competente perché l’assessore non sa, non ha seguito la questione della licenza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero