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Caccia alle offerte, tagli al superfluo e dove possibile, il muro alzato dalle famiglie viterbesi davanti alla corsa dei prezzi spinge in basso spesa e consumi. Una contrazione destinata ad aggravarsi dal prossimo mese quando nelle cassette delle lettere arriveranno le bollette di luce e gas maggiorate dagli adeguamenti decisi il primo ottobre; un mini tsunami che non risparmierà alcuna attività o aspetto del quotidiano. Non solo abbigliamento e svaghi, ad essere stati già tagliati sono infatti anche i piccoli riti giornalieri come la colazione al bar. «In due mesi abbiamo già assistito ad una flessione significativa e c’è la certezza che peggio andrà con l’avanzare dei mesi. Sappiamo già che questo Natale sarà molto diverso e che incasseremo poco o nulla», spiega Franca Baccigaluppi del Caffè Marini di La Quercia che poche settimane fa si era messa alla testa di un gruppo di commercianti per manifestare i disagi di una situazione diventata insostenibile.
«I numeri - continua Baccigaluppi - parlano di una riduzione del volume d’affari che viaggia intorno al 20%.
Neppure tra i banchi dei mercati settimanali, dove è possibile trovare prezzi migliori e abbordabili, la situazione è migliore. «La spesa media si sta abbassando – spiega Giulio Terri, presidente di ANVA (associazione nazionale venditori ambulanti) Confesercenti -. Dove più dove meno la crisi si fa sentire. In certe piazze, a volte pure in quelle migliori, inizia a scarseggiare anche il giro di persone».
Nei giorni scorsi un grido dall’allarme era arrivato anche da Confesercenti. In una nota l’associazione dipingeva un presente pieno di insidie ed un futuro prossimo buio per imprese e clienti. «L’inflazione al consumo sta, purtroppo, facendo il suo lavoro – si legge nella nota di Confesercenti -. L’esplosione delle bollette sta facendo diminuire gli acquisti anche nell’extra-alimentare. Se continua così, però, tutti i consumi verranno interessati. L’unica soluzione possibile rimane l’imposizione di un tetto alle tariffe energetiche. Senza un intervento di questo tipo per i consumi non è difficile prevedere una vera e propria caduta libera con conseguenze facilmente immaginabili».
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