Dai bar all'abbigliamento, caro bolletta e inflazione spingono in basso i consumi

Dai bar all'abbigliamento, caro bolletta e inflazione spingono in basso i consumi
di Luca Telli
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Mercoledì 12 Ottobre 2022, 05:30 - Ultimo aggiornamento: 19:25

Caccia alle offerte, tagli al superfluo e dove possibile, il muro alzato dalle famiglie viterbesi davanti alla corsa dei prezzi spinge in basso spesa e consumi. Una contrazione destinata ad aggravarsi dal prossimo mese quando nelle cassette delle lettere arriveranno le bollette di luce e gas maggiorate dagli adeguamenti decisi il primo ottobre; un mini tsunami che non risparmierà alcuna attività o aspetto del quotidiano. Non solo abbigliamento e svaghi, ad essere stati già tagliati sono infatti anche i piccoli riti giornalieri come la colazione al bar. «In due mesi abbiamo già assistito ad una flessione significativa e c’è la certezza che peggio andrà con l’avanzare dei mesi. Sappiamo già che questo Natale sarà molto diverso e che incasseremo poco o nulla», spiega Franca Baccigaluppi del Caffè Marini di La Quercia che poche settimane fa si era messa alla testa di un gruppo di commercianti per manifestare i disagi di una situazione diventata insostenibile.

«I numeri - continua Baccigaluppi - parlano di una riduzione del volume d’affari che viaggia intorno al 20%. Cosa che preoccupa perché, nonostante le bollette astronomiche che stiamo ricevendo e aumenti di tutti i tipi, abbiamo deciso di congelare i prezzi». La verità, continua, è soltanto una: «quello che prima era abitudine ora è un lusso. I conti in tasca ce li facciamo tutti e se la spesa per l’energia raddoppia da qualche parte bisogna tagliare anche perché i rincari non si limitano alle bollette. Questa situazione l’abbiamo denunciata mesi fa, ma di interventi non se ne sono fatti».

Una triste melodia, quella di Baccigalluppi, che risuona anche dal mondo dell’abbigliamento: «da diverse settimane si tende ad acquistare i capi più economici – spiega Alessandra Di Marco, titolare di un negozio di articoli sportivi in centro -. Per il resto cerchiamo di tenere dritta la barra». 

Neppure tra i banchi dei mercati settimanali, dove è possibile trovare prezzi migliori e abbordabili, la situazione è migliore. «La spesa media si sta abbassando – spiega Giulio Terri, presidente di ANVA (associazione nazionale venditori ambulanti) Confesercenti -. Dove più dove meno la crisi si fa sentire. In certe piazze, a volte pure in quelle migliori, inizia a scarseggiare anche il giro di persone».

Nei giorni scorsi un grido dall’allarme era arrivato anche da Confesercenti. In una nota l’associazione dipingeva un presente pieno di insidie ed un futuro prossimo buio per imprese e clienti. «L’inflazione al consumo sta, purtroppo, facendo il suo lavoro – si legge nella nota di Confesercenti -.  L’esplosione delle bollette sta facendo diminuire gli acquisti anche nell’extra-alimentare. Se continua così, però, tutti i consumi verranno interessati. L’unica soluzione possibile rimane l’imposizione di un tetto alle tariffe energetiche. Senza un intervento di questo tipo per i consumi non è difficile prevedere una vera e propria caduta libera con conseguenze facilmente immaginabili».

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