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Prima infusione di anticorpi monoclonali nel Viterbese. Ieri mattina, nel centro somministrazioni attivato all’interno del Corpo D dell’ospedale Belcolle, i medici e gli infermieri del Team Uscovid hanno iniziato la terapia su un paziente residente in provincia, a rischio di evoluzione severa. L’utilizzo delle molecole per contrastare l’infezione da coronavirus è possibile solo se il contagiato rispetta precisi requisiti previsti da ferrei protocolli ministeriali e regionali, tra cui il presentare un’infezione agli esordi. La segnalazione perché possa essere sottoposto all’infusione arriva dai medici di medicina generale, dal pronto soccorso o dagli stessi esperti dell’Uscovid. “La procedura – spiega la asl - fornisce una opzione terapeutica ai soggetti non ospedalizzati a maggior rischio, al fine di ridurre il pericolo di peggioramento delle condizioni cliniche del paziente e della eventuale attivazione di un ricovero”. La terapia nei prossimi giorni verrà somministrata anche ad altri pazienti in possesso delle caratteristiche previste.
Nel frattempo, due gli aspetti da segnalare sul fronte della pandemia.
L’altro aspetto è quello dei vaccini che proseguono spediti con un nuovo record di dosi somministrate in 24 ore: martedì (ultimo dato aggiornato) sono state 1.230, di cui 129 dai medici di famiglia (57 Pfizer, le restanti Astrazeneca, anzi Vaxzevria, come si fa chiamare ora). Si avvicinano a quota 50mila i vaccinati: ieri sera erano 49.157, mentre sono 50.829 le prenotazioni destinate a crescere oggi con la possibilità di prenotare da mezzanotte per chi ha 66 e 67 anni. La curva, infine: ieri 59 nuovi casi e 60 guariti. Il totale degli attualmente positivi arriva a 1.428.
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