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Una donna di 63 anni Civita Castellana muore per emorragia celebrale, donati gli organi. Si tratta del primo trapianto dopo l'emergenza Covid in provincia di Viterbo. Il prelievo multiorgano è stato eseguito all'ospedale Belcolle e servirà a salvare molte vite e alleviare le sofferenze di persone che attendono una donazione.
La donazione degli organi è stata possibile grazie alla sensibilità dei familiari e all'impegno dei medici di terapia intensiva che hanno condiviso il percorso che porta dal prelievo al trapianto. La direzione della Asl di Viterbo ha ringraziato i familiari della paziente e tutti i donatori che scelgono con il proprio sì di dare continuità alla vita in momenti tanto dolorosi.La donazione di organi costituisce il presupposto e il limite per offrire, nell'ambito del Servizio sanitario nazionale, ai cittadini affetti da gravissima insufficienza d'organo e in lista di attesa di trapianto, un trattamento insostituibile ed efficace, anche nell'urgenza salvavita.
«Il prelievo - ha spiegato la dottoressa Teresa Riccini, coordinatore locale donazione organi tessuti della Asl Viterbo - è stato eseguito da più equipe chirurgiche, coordinate dal centro regionale trapianti. Più di sei persone hanno riacquistato una speranza di vita grazie al gesto di questa donatrice. Il trapianto è una terapia salvavita che nasce da un gesto d'amore. Esprimo un sentito ringraziamento alla famiglia e alla rete trapianti che ancora una volta ha gestito in maniera impeccabile il processo di donazione».
Parlare di donazione e trapianto di organi tessuti e cellule è l'impegno quotidiano di Aido (Associazione italiana donazione organi) a qualunque livello e farlo ha un livello di complessità anche se il sistema trapianti in Italia è all'avanguardia anche rispetto al resto dell'Europa.
«La provincia dice Monia Paolini, presidente Aido Montefiascone conta 5 mila iscritti. Stiamo costituendo l'Aido provinciale per essere presenti sul territorio e sensibilizzare le donazioni anche in collaborazione con altre associazioni. La famiglia di Civita Castellana ha dimostrato un'enorme sensibilità, il loro dolore è stato trasformato in un atto d'amore che ha dato la possibilità ad altre persone di tornare a vivere».
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