Civita Castellana, domande per riaprire le cave e spettro rifiuti: in Comune è scontro

Civita Castellana, domande per riaprire le cave e spettro rifiuti: in Comune è scontro
Le politiche ambientali diventato terreno di scontro tra l’opposizione e il sindaco Franco Caprioli. I consiglieri comunali di Pd, Rifondazione e Forza Italia (ma non del...

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Le politiche ambientali diventato terreno di scontro tra l’opposizione e il sindaco Franco Caprioli. I consiglieri comunali di Pd, Rifondazione e Forza Italia (ma non del M5S) l’hanno sollecitato a «intervenire pubblicamente» per chiarire la posizione dell’amministrazione, dopo aver scoperto che negli ultimi mesi alcune imprese, che gravitano intorno allo smaltimento dei rifiuti, hanno chiesto di aprire delle attività a Civita Castellana.


Civita Castellana, ampliamento cava, parte la protesta: «Ambiente a rischio»

«Sono state presentate alla Regione ben 7 richieste – hanno detto Brunelli (Pd), Cavalieri (Rc) e Parroccini (FI) per avviarle come, l’ampliamento di cave, l’aperture di stabilimenti di riciclaggio, discariche, ripristino cave e lavorazione di scarti d’inerti. Un numero elevato che da a pensare». Infatti, è suonato il campanello d’allarme anche nella Lega, che ha chiesto un confronto fissato questa mattina con il sindaco.

«E’ chiaro – ha detto l’assessore all’ambiente Carlo Angeletti – che noi siamo dalla parte dei cittadini». La minoranza ha chiesto di valutare con attenzione la qualità dei progetti e l’impatto ambientale, in quanto – ha aggiunto Vanessa Losurdo (Pd) - alcuni, secondo noi, presentano lacune e criticità preoccupanti. Ecco perché crediamo che sia necessario un intervento di Caprioli pubblico per spiegare cosa intende farei».

I quattro consiglieri hanno ricordato che l’amministrazione è proprietaria del 51% della Sate (azienda raccolta rifiuti) e non gli è stato permesso di avere un incontro con il presidente (Urbanetti) per parlare di sviluppo e investimenti senza un perché, quando invece dovrebbe essere valorizzata. Poi hanno messo il dito nella piaga.
«Voci – hanno sottolineato - parlano di divergenze all’interno della stessa maggioranza su questo tema. Insomma, stanno navigando a vista».


Dalle proteste alle proposte. «Negli ultimi venti anni c’è stata una politica di preservazione dell’ambiente – hanno detto - che deve proseguire. Il Biodistretto, il Contratto di fiume, I Gal, il Monumento naturale sono progettazioni in contrasto con le proposte presentate e Caprioli è rimasto finora muto. Noi siamo per lo sviluppo del turismo green, perchè l’Agro falisco è per cultura e geomorfologia vocato a un turismo che apprezza le biodiversità, le bellezze storiche e ambientali. Civita deve restare la capitale dell’arredo bagno, non trasformarsi in quella dei rifiuti». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero