Civita Castellana, ampliamento cava, parte la protesta: «Ambiente a rischio»

Civita Castellana, ampliamento cava, parte la protesta: «Ambiente a rischio»
Nuova raffica di richieste per riattivazione e ampliamento di cave estrattive, a Civita Castellana torna lo scontro sulla difesa del territorio e dell’ambiente. ...

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Nuova raffica di richieste per riattivazione e ampliamento di cave estrattive, a Civita Castellana torna lo scontro sulla difesa del territorio e dell’ambiente.

I consiglieri comunali di minoranza -  Pd, Rifondazione comunista, Forza Italia - hanno presentato una interrogazione al sindaco Franco Caprioli, in cui chiedono di conoscere i dati sull’attività amministrativa dopo la richiesta di ampliamento di una cava di travertino, in località Ponzano. 
      
«Siamo in fase di approfondimento e valutazione - ha detto l'assessore all'ambiente Carlo Angeletti - e saranno rispettate tutte le norme». A quanto sembra comunque Angeletti su questo argomento se non verrà presa una posizione chiara da parte dell'amministrazione ha minacciato di dimettersi. 
 Si tratta della prima di una serie di iniziative che stanno per essere messe in programma dalla minoranza, per tutelare l’area dell’Agro falisco.


L’INTERVENTO «Considerato che l’intervento previsto dal progetto - hanno detto i cinque capogruppo dell’opposizione - è di rilevante impatto ambientale, come si evince dalla documentazione disponibile sul sito regionale e trasmessa al comune e che da una prima sommaria analisi, non risultano osservazioni o note tecniche da parte degli uffici preposti dell’amministrazione comunale di Civita Castellana vorremo conoscere i motivi e le intenzioni». Brunelli (Pd), Parroccini (FI) e Cavalieri (Rc) sostengono che «non risultano analisi specifiche sulla natura, la qualità e la quantità delle falde sotterranee presenti nel sito e, al tempo stesso, non si escludono falde superficiali e per conoscenza diretta dei luoghi, che i vecchi siti di estrazione oggi abbandonati, risultano invasi da acque meteoriche e sorgive». Infine c’è una serie di richieste tra cui la verifica dei parametri ambientali di acqua, aria, corsi d’acqua e loro grado di inquinamento, di conoscere la quantità di acqua necessaria alla lavorazione, i metodi di approvvigionamento, sistemi di smaltimento sia delle acque di lavorazione, la previsione di manodopera impiegata, il plusvalore generato a beneficio del territorio, cogestione delle infrastrutture pubbliche comunali. 
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Il Messaggero