Ha deciso: Gildo Cecchini, che martedì taglia il traguardo degli 80 anni, da ieri ha chiuso il salone di via Falisca, per sempre. Ha rimesso per l’ultima volta nel...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
E’ un pezzo di storia della città che se ne va: «Da oggi sono pensionato vero, anche se ci sono andato nel 1996 – dice – e avrò più tempo per dedicarmi alla scultura sui blocchi di tufo, oltre a suonare la chitarra. Lascio con tanta nostalgia, ma il coronavirus ci ha penalizzato e le nuove regole non mi permettono di proseguire. E poi di aumentare i prezzi non me la sentivo; la mia clientela è composta da molti pensionati, a cui va un grande abbraccio».
Cecchini ha iniziato a indossare la casacca bianca a 12 anni nel ruolo di “fattoretto” e dopo tre anni è diventato apprendista (con Tullio Tuia), in una barbieria del centro storico. Alla fine degli anni 60 si è specializzato estetista. «A Roma –racconta con orgoglio - ho avuto l’opportunità di acconciare i capelli di Florinda Bolkan, Lisa Gastone, di molte contesse e del chitarrista Franco Cerri. Belle soddisfazioni».
Poi ha rivelato l’attività di Giovanni Basili, altro storico barbiere civitonico, e dopo vari traslochi e collaborazioni con altri colleghi dal 1981 ha messo le basi a via Falisca, dove per quasi quaranta anni ha ricevuto i suoi clienti. Con il tempo è diventato la memoria storica di Civita e il classico barbiere di un tempo si è trasformato in amico, confessore, punto di riferimento. Da lui arrivavano le notizie e in molti passavano il tempo libero lì, solo per scambiare qualche battuta.
«Era inevitabile che si parlasse di tutto – ha sottolineato – ma ho sempre ascoltato e non ho mai divulgato nulla, nemmeno in famiglia. Ero un confessore e basta»”. Gildo Cecchini in “carriera” ha ricevuto molti riconoscimenti. tra cui il premio Ercole d’Oro che gli ha consegnato il giornalista Ruggero Orlando. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero