Chef stalker, la fuga in auto "tradisce" Luigi Canuzzi

Chef stalker, la fuga in auto "tradisce" Luigi Canuzzi
La fuga in auto. Luigi Canuzzi, lo chef di Capodimonte, per evitare di scontare i 5 anni di carcere ha scelto di fuggire a bordo della sua automobile. E proprio la sua vettura...

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La fuga in auto. Luigi Canuzzi, lo chef di Capodimonte, per evitare di scontare i 5 anni di carcere ha scelto di fuggire a bordo della sua automobile. E proprio la sua vettura è stata la chiave che hanno utilizzato gli investigatori per mettersi sulle sue tracce. L’autovettura e le telecamere montate sul valico di frontiera che dall’Italia porta alle spiagge della Croazia, dove Canuzzi aveva trovato riparo.

A giugno del 2022 sullo chef cinquantenne si abbatte la sentenza della Cassazione che rende definitiva la condanna a 5 anni e 8 mesi per stalking su una ragazza che Canuzzi aveva perseguitato molti anni prima. La storia è ormai nota: il cinquantenne nel 2008 si innamora di una studentessa della scuola alberghiera dove lui insegna. Con la ragazza ha una relazione che si interrompe nel 2014. E lo chef perde la testa. Inizia a perseguitarla, a inviarle messaggi minatori e realizza fotomontaggi con donne nude che hanno tutte il volto della sua ex. Le inoltra al padre della vittima e ai conoscenti. Incendia i secchioni della spazzatura sotto la sua abitazione. Ma quando vede che nessuno dei suoi violenti tentativi serve a far tornare la ragazza sui suoi passi decide di vendicarsi.

Nasconde qualche grammo di cocaina nell’auto della vittima e chiama i carabinieri per fare una soffiata. Dice che la ragazza è una trafficante di droga che si era appena rifornita a Roma. I carabinieri perquisiscono l’auto e trovano la cocaina ma qualcosa non li convince. E poco dopo scoprono il trucco dello chef che finisce diretto in carcere. Sconta pochi mesi ma quei mesi gli pesano come macigni. E quando dopo 8 anni la giustizia torna a bussare per saldare il debito, lui non ci pensa due volte sale in macchina e fugge. Una corsa verso nord, direzione Trieste.

Da qui lo chef avrebbe oltrepassato il valico di frontiera per arrivare in Croazia. Si ferma sulla costa a Torre Abrega, piccolo comune sul mare dove trova lavoro in un ristorante. Un luogo dove il carcere sembra più lontano. Ma la tranquillità è durata appena qualche mese. Non è servito spegnere il telefono e tenersi lontano dai social, nella fuga il cinquantenne di Capodimonte aveva lasciato una lunga scia di tracce. La Procura, dopo che la sentenza definitiva è andata in esecuzione, ha dato mandato ai carabinieri di cercarlo per eseguire la sentenza e condurlo in carcere. Canuzzi però non era nella sua residenza. E l’esecuzione è diventato un mandato di cattura europea. Grazie a uno studio congiunto delle telecamere di valico e il riscontro sull’auto utilizzata dallo chef i carabinieri del Nucleo investigativo di Viterbo lo hanno trovato in breve tempo. E le autorità croate lo hanno consegnato a quelle italiane per condurre a scontare 5 anni.

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Il Messaggero