Chef stalker, la fuga in auto "tradisce" Luigi Canuzzi

Chef stalker, la fuga in auto "tradisce" Luigi Canuzzi
di Maria Letizia Riganelli
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Domenica 2 Aprile 2023, 05:50 - Ultimo aggiornamento: 18:34

La fuga in auto. Luigi Canuzzi, lo chef di Capodimonte, per evitare di scontare i 5 anni di carcere ha scelto di fuggire a bordo della sua automobile. E proprio la sua vettura è stata la chiave che hanno utilizzato gli investigatori per mettersi sulle sue tracce. L’autovettura e le telecamere montate sul valico di frontiera che dall’Italia porta alle spiagge della Croazia, dove Canuzzi aveva trovato riparo.

A giugno del 2022 sullo chef cinquantenne si abbatte la sentenza della Cassazione che rende definitiva la condanna a 5 anni e 8 mesi per stalking su una ragazza che Canuzzi aveva perseguitato molti anni prima. La storia è ormai nota: il cinquantenne nel 2008 si innamora di una studentessa della scuola alberghiera dove lui insegna. Con la ragazza ha una relazione che si interrompe nel 2014. E lo chef perde la testa. Inizia a perseguitarla, a inviarle messaggi minatori e realizza fotomontaggi con donne nude che hanno tutte il volto della sua ex. Le inoltra al padre della vittima e ai conoscenti. Incendia i secchioni della spazzatura sotto la sua abitazione. Ma quando vede che nessuno dei suoi violenti tentativi serve a far tornare la ragazza sui suoi passi decide di vendicarsi.

Nasconde qualche grammo di cocaina nell’auto della vittima e chiama i carabinieri per fare una soffiata. Dice che la ragazza è una trafficante di droga che si era appena rifornita a Roma.

I carabinieri perquisiscono l’auto e trovano la cocaina ma qualcosa non li convince. E poco dopo scoprono il trucco dello chef che finisce diretto in carcere. Sconta pochi mesi ma quei mesi gli pesano come macigni. E quando dopo 8 anni la giustizia torna a bussare per saldare il debito, lui non ci pensa due volte sale in macchina e fugge. Una corsa verso nord, direzione Trieste.

Da qui lo chef avrebbe oltrepassato il valico di frontiera per arrivare in Croazia. Si ferma sulla costa a Torre Abrega, piccolo comune sul mare dove trova lavoro in un ristorante. Un luogo dove il carcere sembra più lontano. Ma la tranquillità è durata appena qualche mese. Non è servito spegnere il telefono e tenersi lontano dai social, nella fuga il cinquantenne di Capodimonte aveva lasciato una lunga scia di tracce. La Procura, dopo che la sentenza definitiva è andata in esecuzione, ha dato mandato ai carabinieri di cercarlo per eseguire la sentenza e condurlo in carcere. Canuzzi però non era nella sua residenza. E l’esecuzione è diventato un mandato di cattura europea. Grazie a uno studio congiunto delle telecamere di valico e il riscontro sull’auto utilizzata dallo chef i carabinieri del Nucleo investigativo di Viterbo lo hanno trovato in breve tempo. E le autorità croate lo hanno consegnato a quelle italiane per condurre a scontare 5 anni.

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