«La prospettiva di non poter fare più musica, la reclusione forzata per lui che non smetteva mai di chiacchierare, aveva bisogno di stare in mezzo alle persone e...
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L'ultima volta che si sono sentiti risale a ieri pomeriggio, poche ore prima che il 47enne si suicidasse nella casa dei genitori a Blera. A trovarlo proprio il padre e la madre, insieme alla figlia 13enne. «Mi sento in colpa. Magari - racconta commosso - avrei potuto dirgli che tutto si sarebbe risolto e sarebbe tornato come prima. Invece, gli ho risposto che avremmo dovuto prepararci a un mondo diverso, magari a suonare per rimediare il pranzo. E lui, forse dopo anni di depressione repressa, alla prospettiva di non poter fare più musica sommata alla solitudine forzata, non ha retto». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero