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Un gesto nobile ha caratterizzato la quindicesima edizione del Trofeo dei Falisci a Civita Castellana, corsa che si disputa sulla distanza dei 10 chilometri. L’atleta di origine marocchina residente a Forano (Rieti) e tesserato per la Sabina Marathon, Yahya Buodouma, quando è arrivato al traguardo si è accorto che un compagno di squadra non era più alle sue spalle, come credeva.
Preoccupato dell’assenza, non ci ha pensato un attimo ed è tornato indietro di corsa per circa un chilometro evitando tutti gli altri con molta attenzione. Ha trovato il suo compagno di squadra barcollante e in grossa difficoltà: è stato a primo a soccorrerlo, perché avrebbe fatto ancora solo qualche altro metro prima di crollare.
«Mi ha aiutato in quel momento – ha raccontato Yahya – conoscere le regole del primo soccorso, che ho acquisito in un corso: le ho messe subito in pratica e l’ho aiutato a riprendersi. Il mio è stato un primo intervento come prevede il protocollo, poi è arrivato subito un medico e un’ambulanza e lo hanno accompagnato all’ospedale».
Il medico della corsa Alessandro Rossi ha confermato la scena. L’atleta ha accusato un malore improvviso ed è svenuto – ha detto - lo abbiamo subito stabilizzato. Il primo intervento del suo amico è stato provvidenziale, perché messo in atto da una persona che ha ricevuto una formazione adeguata».
Lo stesso soccorritore, che è giunto 4. al traguardo e primo di categoria e ha rinunciato alla premiazione, è andato direttamente all’ospedale Andosilla per sincerarsi delle condizioni del compagno.
«Ora sta bene – ha detto qualche ora dopo – lo stanno sottoponendo agli esami. Ha un fisico forte, tornerà come prima ne sono certo». Poi racconta un retroscena: «Avevo notato dopo qualche chilometro che non spingeva come al solito, ma non immaginavo che poteva andare in crisi perché si allena con me con molta attenzione e determinazione sempre. Il mio gesto? L’atletica leggera regala sempre emozioni, basta prenderle da verso giusto».
La storia di Yahya Buodouma, 54 anni, è da libro cuore. Da giovane ha fatto parte della Nazionale marocchina di atletica leggera. Da 32 anni vive in Italia dove si è sposato e ha tre figli, nel piccolo borgo della Sabina lavora come muratore. Ha ripreso a correre nel 2011 ed è affezionato al Trofeo dei Falisci che ha vinto quattro volte, ma nel suo palmares ci sono anche altri successi.
«A livello umano – hanno raccontato dalla sua società di Forano – è una persona eccezionale, umile e sempre pronta a sostenere e aiutare chi è in difficoltà. E’ anche impegnato nel sociale. Tra le sue attività c’è anche quella di istruttore di atletica leggera. Ha formato formato un gruppo di oltre dieci ragazzi e li allena a titolo gratuito».
Il Messaggero