Appalto ponte, Barelli aggiorna l'esposto e provoca Frontini: «Firmi ancora come quando criticava Arena»

Appalto ponte, Barelli aggiorna l'esposto e provoca Frontini: «Firmi ancora come quando criticava Arena»
Una proroga indigesta. Come anticipato dal Messaggero nei giorni scorsi, la scadenza dell’appalto ponte sui rifiuti è stata posticipata di sei mesi, al 3 marzo 2023,...

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Una proroga indigesta. Come anticipato dal Messaggero nei giorni scorsi, la scadenza dell’appalto ponte sui rifiuti è stata posticipata di sei mesi, al 3 marzo 2023, al costo di 6 milioni di euro. E proprio sulle proroghe c’è un esposto alla Corte dei Conti, che ora il segretario provinciale di Azione, Giacomo Barelli, vuole aggiornare alla luce della novità. E parte la provocazione alla sindaca Chiara Frontini: «Che fa, viene a firmare l’integrazione dell’esposto insieme a noi?». Frontini era infatti tra i firmatari quando la fascia tricolore era indossata da Giovanni Arena.

Barelli va all’attacco: «Con l’amministrazione Frontini - dice - non è cambiato niente. Anzi, siamo anche peggiorati». Ovvero, «le promesse elettorali si scontrano contro il muro della realtà. Siamo all’ennesima proroga dell’appalto ponte. Meglio: stiamo prorogando un appalto che doveva sostituire una proroga. È di una gravità assoluta. Sarà il caso di aggiornare l’esposto che avevamo inviato alla Corte dei Conti, visto che l’iter non è chiuso. All’epoca lo firmò anche l’attuale sindaca Chiara Frontini, criticando duramente la gravità delle proroghe».

Per questo oggi Barelli si sarebbe aspettato «un atteggiamento diverso - continua - in linea con quanto avevamo espresso nell’esposto, imputando colpe all’amministrazione Arena». All’inizio dell’amministrazione Frontini, l’Anac rispondendo al Comune sul futuro bando metteva in luce che «servirsi delle proroghe è un comportamento da evitare. Ma Frontini - spiega il segretario di Azione - si è messa in difficoltà da sola allontanando il dirigente che aveva seguito la procedura, per motivi che non conosciamo, senza avere in mano la carta della sostituzione, mettendo tutto in mano al dirigente dell’urbanistica che non aveva mai seguito nulla».

Gli effetti negativi sarebbero due: «Da una parte c’è ancora un servizio che non funziona, dall’altra le proroghe, eludendo la questione della concorrenza - conclude - continueranno a far pagare i cittadini di più, in assenza di offerte migliorative».

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Il Messaggero