​Morì cadendo dalla finestra della casa di riposo, al via il processo in Corte d’Assise

Il Tribunale di Viterbo
​Morì cadendo dalla finestra della casa di riposo, al via il processo in Corte d’Assise a Viterbo. E’ iniziato ieri mattina il procedimento a carico di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

​Morì cadendo dalla finestra della casa di riposo, al via il processo in Corte d’Assise a Viterbo. E’ iniziato ieri mattina il procedimento a carico di Amedeo Menicacci e Noemi Castellani accusati, davanti a giudici togati e popolari del Tribunale, di abbandono di anziano aggravato dalla morte.

La sera del 15 gennaio 2019 Gian Paolo Rossi di 81 anni precipita dal secondo piano della casa di riposo a Tuscania. Un volo di oltre tre metri che gli costa la vita. La vittima, residente a Monte Argentario (Grosseto), era ricoverata da tempo nell’alloggio per anziani. L’intervento dei sanitari del 118 è stato immediato, medici e infermieri hanno provato a rianimare l’anziano ospite, ma per lui non c’è stato nulla da fare.

Accorsi sul posto anche i carabinieri della compagnia di Tuscania, a cui sono state affidate le indagini. Indagini che il sostituto procuratore Massimiliano Siddi, ha poi allargato chiamando in supporto anche i carabinieri del Nas per le opportune verifiche nella struttura. L’ipotesi accusatoria è che siano state omesse tutte quelle misure di sicurezza che avrebbero potuto evitare la tragedia. I familiari della vittima si sono costituiti parte civile nel processo.

eri durante l’ammissione prove la difesa ha chiesto una perizia che possa far luce sulla dinamica che ha portato l’81enne alla morte. La Corte scioglierà la riserva solo al termine del dibattimento. Si entra nel vivo lunedì 8 marzo quando sfileranno i primi testimoni dell’accusa. Si parte con i carabinieri che hanno effettuato le indagini sulla struttura, il medico legale che ha eseguito l’autopsia e il luogotenente dei Nas Ferdinando Signore, chiamato come prova contraria dalla difesa.

Saliranno sul banco dei testimoni anche funzionari della Asl che durante le indagini hanno verificato che la struttura fosse in regola con le procedure e il personale qualificato.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero