Poggino, la giungla sul cavalcavia: l'operazione decoro ancora non parte

Poggino, la giungla sul cavalcavia: l'operazione decoro ancora non parte
Una giungla sul cavalcavia del Poggino. Non è l’ultimo progetto di forestazione urbana finanziato dal Pnrr a Viterbo, bensì il frutto di anni di degrado cui...

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Una giungla sul cavalcavia del Poggino. Non è l’ultimo progetto di forestazione urbana finanziato dal Pnrr a Viterbo, bensì il frutto di anni di degrado cui versa la grande area industriale e artigianale. Tra buche, transenne, segnali di pericolo e viabilità caotica tutto si respira qui tranne l’aria del Natale ormai alle porte. Eppure è in questa zona della città, tra la Teverina e i grandi centri commerciali sulla Cassia Nord, che passerà molto dello shopping viterbese dei regali. Per clienti e commercianti si preannunciano giorni di sofferenza vera.

“Provvedere alla sistemazione e al decoro di via dell’Industria”. E’ il punto numero uno del programma sottoscritto da Chiara Frontini candidata sindaca il 2 aprile con gli imprenditori viterbesi. Pochi mesi non bastano a fare miracoli, ma sono sufficienti per eseguire alcuni interventi. Tutti si domandano per esempio quando finiranno i lavori si sistemazione dell’asse viario che prevedevano l’installazione di pensiline fotovoltaiche. Il 21 dicembre il cantiere “festeggerà” un anno. Costo: 170mila euro, fondi statali. Le pensiline ci sono, ma dal terreno si vedono sbucare ancora tubi e cavi. La recinzione mostra pericolosi segni di cedimento. I pali in legno che chiudono il cantiere all’incrocio tra via dell’Industria e via Mainella si sono sollevati da terra e tutta la palizzata è inclinata pericolosamente verso la strada. Prima o poi rischia di crollare tutto.

Proprio in coincidenza dello stop, per tenersi lontani dalla rete scalcinata, auto e camion tendono a invadere la corsia opposta, con alto rischio di incidenti. Non va meglio a piedi: camminando lungo l’asse principale, tra via Mainella e via degli Escavatori, i pedoni si ritrovano in una specie di imbuto strettissimo, con le auto che vi sfrecciano a un centimetro di distanza.

Si rischi di finire investiti anche in via dell’Artigianato. Il marciapiede è un lunghissimo tappeto verde sul quale si trovano rifiuti di ogni tipo gettati dalle auto in corsa: bottiglie di vetro, sacchi pieni di immondizia. Impercorribile. Ci sono anche i resti di vecchi pneumatici. La zona è famosa per gli allagamenti, però i tombini sono quasi tutti tappati. Proseguendo oltre il passaggio a piedi è completamente ostruito dalle piante cresciute indisturbate nel corso degli anni. Per oltrepassare il cavalcavia a piedi bisogna per forza percorrere la carreggiata.

L’altro giorno primo stanziamento della nuova giunta per gli asfalti in città: 160 mila euro. Ma per il Poggino servirebbe un piano Marshall. Alcune strade laterali sono quasi impercorribili: strada Rinaldone verso la Cassia è letteralmente bombardata. I segnali mettono in guardia gli automobilisti, che procedono a passo d’uomo. Molti problemi anche in via Fontecedro. Ovunque, inoltre, i lavori per la posa della fibra hanno lasciato vere e proprie trincee a terra. Già saltati o sbracciati a causa delle piogge i rattoppi eseguiti qua e là nei giorni scorsi.


Da segnalare infine altre due cantieri, collegati probabilmente ai lavori per le pensiline fotovoltaiche: all’inizio di via dell’Industria e alla fine. Le recinzioni si uno sono crollate. L’altro invece è in parte aperto. Intorno rifiuti abbandonati. L’abbandono più totale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero