Una giungla sul cavalcavia del Poggino. Non è l’ultimo progetto di forestazione urbana finanziato dal Pnrr a Viterbo, bensì il frutto di anni di degrado cui versa la grande area industriale e artigianale. Tra buche, transenne, segnali di pericolo e viabilità caotica tutto si respira qui tranne l’aria del Natale ormai alle porte. Eppure è in questa zona della città, tra la Teverina e i grandi centri commerciali sulla Cassia Nord, che passerà molto dello shopping viterbese dei regali. Per clienti e commercianti si preannunciano giorni di sofferenza vera.
“Provvedere alla sistemazione e al decoro di via dell’Industria”.
Proprio in coincidenza dello stop, per tenersi lontani dalla rete scalcinata, auto e camion tendono a invadere la corsia opposta, con alto rischio di incidenti. Non va meglio a piedi: camminando lungo l’asse principale, tra via Mainella e via degli Escavatori, i pedoni si ritrovano in una specie di imbuto strettissimo, con le auto che vi sfrecciano a un centimetro di distanza.
Si rischi di finire investiti anche in via dell’Artigianato. Il marciapiede è un lunghissimo tappeto verde sul quale si trovano rifiuti di ogni tipo gettati dalle auto in corsa: bottiglie di vetro, sacchi pieni di immondizia. Impercorribile. Ci sono anche i resti di vecchi pneumatici. La zona è famosa per gli allagamenti, però i tombini sono quasi tutti tappati. Proseguendo oltre il passaggio a piedi è completamente ostruito dalle piante cresciute indisturbate nel corso degli anni. Per oltrepassare il cavalcavia a piedi bisogna per forza percorrere la carreggiata.
L’altro giorno primo stanziamento della nuova giunta per gli asfalti in città: 160 mila euro. Ma per il Poggino servirebbe un piano Marshall. Alcune strade laterali sono quasi impercorribili: strada Rinaldone verso la Cassia è letteralmente bombardata. I segnali mettono in guardia gli automobilisti, che procedono a passo d’uomo. Molti problemi anche in via Fontecedro. Ovunque, inoltre, i lavori per la posa della fibra hanno lasciato vere e proprie trincee a terra. Già saltati o sbracciati a causa delle piogge i rattoppi eseguiti qua e là nei giorni scorsi.
Da segnalare infine altre due cantieri, collegati probabilmente ai lavori per le pensiline fotovoltaiche: all’inizio di via dell’Industria e alla fine. Le recinzioni si uno sono crollate. L’altro invece è in parte aperto. Intorno rifiuti abbandonati. L’abbandono più totale.