Tutankhamon superstar. Lo dicono i numeri: nella prima settimana di apertura, la mostra sui tesori della tomba del “faraone bambino”, ordinata nel Palazzo dei Papi, ha...
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«Se noi pensiamo che i promotori del cosiddetto salotto dell’arte della Capitale in via Merulana gridano al miracolo per aver collezionato novemila ingressi in due mesi, noi che dovremmo dire? Continuando con il trend dei primi giorni, è lecito ritenere che Tutankhamon (ricordo che chiuderà il 28 ottobre) è in grado di accumulare numeri da record».
Provenienza dei visitatori? «Residenti e turisti - annota l’avvocato – se la battono. Al momento c’è parità tra gli uni e gli altri, però stiamo ricevendo non poche prenotazioni da gruppi organizzati della Capitale e di altre città italiane». I commenti, appuntati sul volume che campeggia all’ingresso, sono zeppo di superlativi e di messaggi di lode. «I bambini – prosegue Barelli – sono i più entusiasti. Basta osservarli quando sostano davanti alla maschera d’oro del faraone, tempestata da lapislazzuli e paste vitree, rapiti dallo “strano” copricapo sormontato dalle insegne regali del cobra (Uadjet) e dell'avvoltoio (Nekhbet)»”.
Altra nota positiva: vanno a ruba i gadget realizzati per l’occasione, nonché i libri su storia e arte dell’antico Egitto.
“I falsi autentici” hanno insomma colto nel segno. E ora la Fondazione Caffeina attende l’apertura delle scuole per organizzare visite guidate,«considerato – sottolinea Barelli – che, come ha spiegato in sede di presentazione il grande archeologo Zahi Hawass, la mostra ha finalità prettamente didattiche e di conoscenza dei mirabilia di una grande civiltà».
E a proposito di mirabilia, nelle prossime settimane sarà arricchita da altre sorprese. “Si tratta di alcune mummie – anticipa Barelli – repliche fedeli di quelle conservate al museo archeologico de Il Cairo”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero