Agricoltura digitale, premi a giovani ricervatori dell'Università della Tuscia

Agricoltura digitale, premi a giovani ricervatori dell'Università della Tuscia
Università della Tuscia: giovani ricercatori aprono la strada all'agricoltura del prossimo (non tanto lontano) futuro: quella digitale, da utilizzare per la creazione...

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Università della Tuscia: giovani ricercatori aprono la strada all'agricoltura del prossimo (non tanto lontano) futuro: quella digitale, da utilizzare per la creazione di applicazioni per l'agricoltura di precisione, la tracciabilità, la gestione amministrativa del settore. Risultato? L'attribuzione di 2 premi  (rispettivamente 1.700 euro al primo e 1.200 euro al secondo) agli studenti di Unitus che hanno partecipato alla selezione pubblica di cui al programma Agridigit sfornando le migliori idee di impresa legate al digitale.

I vincitori: primo premio a Riccardo Pagliarello e Giulio Metelli, iscritti al corso di dottorato in Scienze delle produzioni vegetali e animali, con il progetto "Imprint", il cui scopo è utilizzare un sistema idroponico multilivello (senza l’utilizzo di fertilizzanti e luce solare) per la coltivazione di microverdure a “metro zero” per esaltare e valorizzare i prodotti tipici della Tuscia in esercizi commerciali (per esempio i ristoranti). Il secondo premio è andato invece a Carlotta Volterrani e Leonardo Fiore, iscritti al corso di laurea magistrale in Scienze agrarie e ambientali, grazie al progetto denominato "Veitha", che ha lo scopo di valorizzare l’attività agrituristica nell’area della Tuscia utilizzando una App con diverse funzionalità.

«L'iniziativa - sottolinea il suo ideatore, l'economista Alessandro Ruggieri, già rettore dal 2013 al 2019, presidente della commissione giudicatrice - consente a Unitus di stimolare l’attenzione dei nostri giovani su un tema del prossimo futuro quale l’agricoltura digitale, sul quale l’ateneo è all’avanguardia per ricerca e didattica, e, al contempo, di incoraggiarli a prendere iniziative in un contesto come quello accademico che favorisce l’incubazione e il lancio di idee innovative».

La cerimonia di premiazione ha consentito ai giovani ricercatori di ricevere l'encomio solenne dal rettore Stefano Ubertini, che ha ricordato qualità e quantità delle attività svolte dall’ateneo nell’ambito delle iniziative per gli studenti e al lancio di spinoff e startup. Da Nicola Lacetera, direttore di Dafne (dipartimento di scienze agrarie e forestali), nel quale è incardinato il corso di dottorato dei vincitori: «desidero - ha detto - mettere in evidenza la qualità delle proposte, la felice e proficua simbiosi tra studenti e ricercatori esistente a Dafne, nonché la capacità dei corsi di attrarre studenti da altre province del Lazio e da altre Regioni, a conferma dell'eccellenza dell’ateneo in questo campo». E non ultimi, di altri due docenti Dafne, Raffaele Casa e Valerio Cristofori, membri della commissione giudicatrice, che sono disponibili ad affiancare i giovani qualora volessero proseguire il loro percorso progettuale.

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Il Messaggero