Viterbo, guerra delle nocciole: il Biodistretto contro la Ferrero

Viterbo, guerra delle nocciole: il Biodistretto contro la Ferrero
No all'espansione incontrollata di noccioleti nella Tuscia. Ad opporsi al progetto della Ferrero che prevede di aumentare del 30 per cento in Italia la superficie coltivata,...

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No all'espansione incontrollata di noccioleti nella Tuscia. Ad opporsi al progetto della Ferrero che prevede di aumentare del 30 per cento in Italia la superficie coltivata, è il Biodistretto della via Amerina e delle Forre - associazione che riunisce 13 Comuni e molti agricoltori biologici. «Siamo contrari ha spiegato il presidente Famiano Crucianelli poiché questa iniziativa trasforma la nostra area in una monocultura e porterà conseguenze economiche, ambientali e sociali preoccupanti. Non possiamo consegnare l'andamento dei prezzi nelle mani delle multinazionali e non è bene alimentare certezze sui contratti con queste aziende, perché potrebbero rivelarsi amare illusioni. È grave l'uso dei pesticidi e della chimica di sintesi e del sovrasfruttamento delle risorse idriche. È vero che la nocciola rappresenta un'opportunità ma ad alcune condizioni: occorre fermare la monocultura e favorire la biodiversità e l'agricoltura biologica e consapevole». Per il Biodistretto è necessario che la Ferrero e le istituzioni destinino risorse per sviluppare la ricerca, per contrastare biologicamente la cimice asiatica e altre patologie, inoltre che gli incentivi pubblici ai nuovi noccioleti siano vincolati per almeno 10 anni per evitare un'espansione di coltivazioni trattate. Questi e altri temi saranno affrontati nel convegno in programma martedì alle 9 a Nepi organizzato dal Biodistretto.
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Il Messaggero