Da Sabrina Salerno a Corrado Guzzanti, il lockdown visto dagli artisti

Torna su Sky TG24 "Red Zones", la docu-serie in quattro puntate realizzata da Luca Vullo e coprodotta da Ondemotive Productions Ltd & Videoplugger Ltd. La terza...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Torna su Sky TG24 "Red Zones", la docu-serie in quattro puntate realizzata da Luca Vullo e coprodotta da Ondemotive Productions Ltd & Videoplugger Ltd. La terza puntata, dal titolo “Bivium”, sarà in onda domenica 31 maggio alle 16.30 (con un successivo passaggio alle 21) su Sky TG24.


La serie mostra le “zone rosse” d'Europa, attraverso gli occhi di persone comuni che raccontano come le loro vite siano state travolte dalla pandemia e dal lockdown. Nel terzo appuntamento le testimonianze mostreranno come le persone hanno affrontato emotivamente i cambiamenti che la crisi sanitaria ha imposto a tutti. Tra gli intervistati anche alcuni volti noti, come ad esempio Rossella Brescia, Milton Fernández, Corrado Guzzanti, Sabrina Salerno, Jo Squillo e Giusy Versace, che hanno raccontato come si è trasformata la loro vita in queste settimane e come hanno scelto di reagire.

L’inizio della Fase 2 ha messo tutti davanti alla consapevolezza che la crisi sanitaria ha influenzato in modo determinante il nostro stato psicofisico ed emotivo e ha innescato cambiamenti nel modo di relazionarsi e di concepire lo spazio e il tempo. Il lockdown e il distanziamento sociale hanno dato un nuovo significato al senso di libertà e al bisogno di leggerezza, ma a volte hanno creato inevitabilmente anche una mancanza di fiducia nell'altro. In questo scenario, però, la paura si è spesso trasformata nel desiderio di fare azioni positive, che ha portano tanti a dimostrare grande solidarietà adoperandosi concretamente per dare una mano alla comunità, ad esempio creando mascherine, camici o facendo donazioni e aiutando gli anziani. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero