Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Soprattutto di una squadra che in stagione è parsa viaggiare sulle montagne russe, alternando risultati e prestazioni...
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E anche una mano dagli spalti. «Chiedo aiuto al pubblico, deve essere paziente, ci deve stare vicino - sottolinea Ranieri -. Deve capire che sarà una partita fondamentale per noi perché siamo in lotta, la zona Champions sta là e noi ci vogliamo andare». Per rivivere serate come quella dello scorso anno col Barcellona, anche se l'allenatore giallorosso invita a non guardare troppo al passato: «Quello che è stato non conta più nulla, quello che verrà è importante. I tifosi si aspettano un'altra prova di qualità e determinazione, con la voglia di vincere, di voler andare in Europa. Sarà un cammino difficile perché molte squadre stanno lottando come noi». Per finire davanti alle rivali sarà fondamentale ritrovare le reti di Dzeko, che domani non giocherà in coppia con Schick. «A me piace giocare con due attaccanti davanti però credo che l'Udinese voglia questo, ancora devo decidere ma credo che sceglierò uno dei due» confessa Ranieri, soffermandosi poi sul rendimento sotto porta del bosniaco: «Se il goleador principe di una squadra non segna i suoi gol mancano sempre. Ci aveva abituato a segnare 18-20 gol a stagione, la volta che non vengono pesa, però il ragazzo è determinato e sono convinto che in questo finale di campionato tornerà al gol». E a proposito di ritorni, praticamente certo quello di Florenzi dopo che è tornato ad allenarsi con la squadra. Il terzino agirà sulla destra mentre sulla fascia mancina, complice la squalifica di Kolarov e gli infortuni di Santon e Karsdorp, sarà schierato Juan Jesus. In dubbio invece la presenza dal 1' di De Rossi alle prese con una contusione al ginocchio rimediata in allenamento che lo ha costretto a svolgere lavoro individuale.
Riguardo alle strategie societarie del club, infine, Ranieri indica in Francesco Totti «la persona giusta» cui affidare in futuro maggiori responsabilità. «Ha tanta voglia di arrivare ad alti livelli, per cui glielo auguro.
Il Messaggero