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Pianura ha dato l'ultimo saluto a Francesco Pio Maimone, il giovane ucciso agli chalet di Mergellina nella notte tra domenica e lunedì a Napoli. Un saluto composto in cui la comunità si è stretta attorno alla famiglia del ragazzo, e attorno a quelle Case Gialle, lì dove Francesco Pio ha vissuto ed è cresciuto coltivando il sogno di diventare un pizzaiolo e magari di aprire un locale tutto suo con l'amico Carlo. Qui, davanti alle palazzine, i suoi amici si sono stretti attorno al feretro bianco, hanno messo la musica che piaceva a Francesco Pio e sparato fuochi d'artificio.
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Ma a salutare il giovane poco prima era stato tutto il quartiere gridando a gran voce il suo nome, liberando palloncini bianchi e accendendo fumogeni color azzurro Napoli.
Rivolgendosi alle istituzioni, monsignor Pascarella si è domandato: «Siamo consapevoli dell'emergenza e della sfida educativa e ci facciamo da esse sfidare, ponendo in atto azioni concrete che avviino processi per darvi risposte con buone prassi?». Da qui l'invito affinché «spenti i riflettori mediatici non si giri subito pagina e ci sia in tutti noi un sussulto di umanità perché i nostri ragazzi possano respirare un clima non inquinato, ma benefico fatto di onestà, giustizia, verità, bontà, rispetto dell'altro». Forte la commozione quando un'amica, Federica, ha letto le parole scritte da Chiara, la sorella di Francesco Pio: «Sei stato portato via da me e hanno spezzato i tuoi sogni. Non sentirò più la tua voce, non vedrò il tuo sorriso e non sarò più al sicuro tra le tue braccia ma tu abbracciami nei sogni». E infine un'ultima preghiera: «Guardaci e proteggici, proteggi soprattutto mamma che più di tutti ne ha bisogno. Ora corri sulle nuvole e insegna agli angeli a sorridere come sai fare tu».
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