Fisco, lotta al contante e torna la rottamazione: più tasse su giochi e fumo

Non ci sarà soltanto la lotta al contante e la stretta sull’evasione. Nel decreto fiscale allo studio del governo potrebbero trovare posto anche altre misure che...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Non ci sarà soltanto la lotta al contante e la stretta sull’evasione. Nel decreto fiscale allo studio del governo potrebbero trovare posto anche altre misure che tradizionalmente spuntano nelle manovre di finanza pubblica soprattutto quando i governi di turno sono a corto di risorse per coprire le spese. Così, secondo più di una fonte qualificata interpellata dal Messaggero, nel provvedimento fiscale potrebbe trovare posto una quarta edizione della rottamazione delle cartelle e dei ruoli di Equitalia. La misura è sul tavolo, anche se la decisione finale se inserirla o meno sarà politica. Ieri sera, dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Roberto Gualtieri ha riunito i suoi vice e i suoi sottosegretari per fare il punto della situazione in vista della Nota di aggiornamento del Def e, soprattutto, delle misure da inserire nel decreto fiscale. Nel vivo del testo del provvedimento si entrerà soltanto a partire dalla prossima settimana, quando saranno prese anche le decisioni sulle misure da portare avanti e quelle da tenere fuori. A partire proprio dalla nuova sanatoria. L’ultima, la rottamazione-ter, si è conclusa il 31 luglio scorso e ha coperto gli avvisi ricevuti dalla riscossione dal 2000 fino alla fine del 2017, compresi quelli sfuggiti alle precedenti operazioni. La nuova misura, dunque, potrebbe coprire il 2018 e dare - più o meno alle stesse condizioni- una ulteriore chance a chi non ha aderito alle precedenti. Potrebbe non essere l’unica novità. Una nuova stretta potrebbe esserci anche sul settore dei giochi. Il governo punterebbe a un gettito tra 800 milioni e 1 miliardo di euro attraverso un ulteriore aumento del Preu, il prelievo unico erariale sulle slot machine. Non sarà semplice, anche perché gli aumenti annuali delle tasse sulle macchinette hanno ristretto i margini dei gestori, ma soprattutto hanno ridotto il valore delle aziende del settore spesso partecipate da fondi internazionali di investimento.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero