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Un “miracolo” dell’evoluzione sintetica da laboratorio, una minaccia che poteva entrare nella mente delle persone e controllarle, prima di diventare una Vendicatrice degli Avengers, il gruppo di supereroi a difesa della Terra nati dall’inchiostro della Marvel Comics e trasposti cinematograficamente nel Marvel Cinematic Universe. Era questa Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen), la Strega Scarlatta dai devastanti poteri che in Wandavision (prima serie targata Marvel Studios a approdare sulla piattaforma di streaming Disney+) le si ritorcono contro.
Cosa succede se quel potere così forte diventa incontrollabile e viene usato contro sé stessi, e gli altri, quando non si è in grado di accettare né il dolore né la perdita? Non lasciatevi ingannare da quella superficie patinata della comedy anni ’50, o ’70, un mondo ideale dove tutto è perfetto, tanto da far rabbrividire più dei Rabbits di David Lynch.
Una proiezione mentale che la separa dal dolore, e che costituisce il mondo che vediamo nella serie televisiva. Per Paul Bettany questo aspetto è il cuore della serie stessa, come ci ha raccontato durante le video interviste realizzate durante il junket mondiale dello show: «Il dolore e la perdita sono qualcosa di estremamente personali, ma in realtà è qualcosa che vivono tutti. Abbiamo tutti diverse reazioni e alcune possono essere molto estreme. Normalizzare questo, e renderlo accettabile, ammettendo di vivere un grande dolore, e di poter avere un disturbo mentale proprio in conseguenza di quella perdita, è davvero importante, ed è il cuore di Wandavision». Anche per Elizabeth Olsen è centrale questo aspetto della serie, perché: «C’è sempre un obiettivo a livello umano nei prodotti del Marvel Cinematic Universe, a prescindere poi di come si decori il tutto con l'intrattenimento, le risate e l’azione. Il dolore viene però raccontato come se fosse un romanzo di formazione, perché Wanda lavora su quella donna che è sempre voluta diventare». Si unisce al coro unanime anche Teyonah Parris, che interpreta un personaggio che è la vera chicca regalata ai fan, Monica Rambeau: «Esplorare la complessità di quello che il dolore, la perdita e l'amore significano, e di come convivono fra loro in uno show Marvel, che rende omaggio alle Comedy televisive degli anni '50, '70 e '80, è il motivo che mi ha fatto dire sì a tutto questo». Dopo una lunga assenza per un prodotto MCU targato Disney (dall’aprile 2019 con l’uscita al cinema di Avengers: Endgame, il film con l’incasso al botteghino più alto della storia) Wandavision arriva in esclusiva con 9 episodi su Disney+, in uscita ogni settimana, dal 15 gennaio. (Servizio a cura di Eva Carducci)
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