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Sulla bara la fascia tricolore da sindaco di Nusco, ultimo incarico ricoperto dopo aver speso una vita nelle istituzioni e per la Democrazia Cristiana. Una folla commossa ha dato l«addio a Ciriaco De Mita, scomparso ieri mattina all'età di 94 anni: in prima fila il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, poi il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, tanti esponenti politici di oggi e di ieri. La piccola cattedrale di Nusco non è stata in grado di accogliere tutti coloro che intendevano partecipare alle esequie: è stato necessario contingentare gli ingressi, transennare per motivi di sicurezza l'accesso alla chiesa e allestire un maxischermo, in una piazza poco distante, per poter seguire l'intero rito. A De Mita piaceva incontrare la sua gente, magari trattenendosi a giocare interminabili partite a tressette e scopone.
La figlia minore, Simona, ha voluto che nella bara del padre ci fosse anche un mazzo di carte napoletane.
Fino all'uscita della bara dalla chiesa, tra gli applausi. Esponente di primo piano del cattolicesimo democratico, impegnato nel rinnovamento del partito e per riformare l'architettura istituzionale del Paese, anche al culmine della sua stagione politica De Mita mantenne sempre saldo il rapporto con le radici, con la sua terra e la gente. Dopo essere stato negli anni Ottanta a capo del Governo e del più potente partito italiano, è morto da sindaco della sua Nusco: qui la commozione è autentica, insieme alla preoccupazione che, andato via lui, lo sviluppo delle aree interne della Campania torni tra le priorità dimenticate.
(Video LaPresse)
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