De Mita, il presidente Mattarella a Nusco per i funerali dello storico leader Dc

EMBED

Sulla bara la fascia tricolore da sindaco di Nusco, ultimo incarico ricoperto dopo aver speso una vita nelle istituzioni e per la Democrazia Cristiana. Una folla commossa ha dato l«addio a Ciriaco De Mita, scomparso ieri mattina all'età di 94 anni: in prima fila il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, poi il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, tanti esponenti politici di oggi e di ieri. La piccola cattedrale di Nusco non è stata in grado di accogliere tutti coloro che intendevano partecipare alle esequie: è stato necessario contingentare gli ingressi, transennare per motivi di sicurezza l'accesso alla chiesa e allestire un maxischermo, in una piazza poco distante, per poter seguire l'intero rito. A De Mita piaceva incontrare la sua gente, magari trattenendosi a giocare interminabili partite a tressette e scopone.

La figlia minore, Simona, ha voluto che nella bara del padre ci fosse anche un mazzo di carte napoletane. E inevitabilmente la cerimonia del commiato vede intrecciarsi ricordi personali e familiari con la storia politica del Paese. Ai funerali ci sono le istituzioni del passato e del presente: dal sottosegretario agli Interni, Carlo Sibilia, agli ex ministri Angelino Alfano e Nicola Mancino. Giuseppe Gargani confessa: »Mi mancheranno i suoi rimproveri«. A tenere alto il vessillo dell'orgoglio scudocrociato pensa Pierferdinando Casini: »Tutta la gente che c'è qui dimostra cos'era la Democrazia Cristiana. Credo che sia il momento del tributo e forse anche di una rivalutazione storica«. In chiesa anche Clemente Mastella, che di De Mita fu lo storico portavoce, e un altro grande vecchio della Dc, Gerardo Bianco. A rendere omaggio allo statista nell'omelia è il vescovo di Sant'Angelo dei Lombardi, Pasquale Cascio: »Da laico cristiano De Mita ha sempre pensato al popolo. Ha servito il nostro Paese con l'intelligenza della fede« Toccanti le parole pronunciati al termine della cerimonia dal figlio Giuseppe e dai nipoti, che mescolano testimonianze e aneddoti con l'impegno a portare avanti i valori appresi in famiglia. Poi il giornalista Giuseppe Sangiorgi, tra i più stretti collaboratori di De Mita e capo della sua segreteria nell'esperienza da premier a Palazzo Chigi, ripercorre alcuni momenti di quella stagione politica.

Fino all'uscita della bara dalla chiesa, tra gli applausi. Esponente di primo piano del cattolicesimo democratico, impegnato nel rinnovamento del partito e per riformare l'architettura istituzionale del Paese, anche al culmine della sua stagione politica De Mita mantenne sempre saldo il rapporto con le radici, con la sua terra e la gente. Dopo essere stato negli anni Ottanta a capo del Governo e del più potente partito italiano, è morto da sindaco della sua Nusco: qui la commozione è autentica, insieme alla preoccupazione che, andato via lui, lo sviluppo delle aree interne della Campania torni tra le priorità dimenticate. 

(Video LaPresse)