Coronavirus, i 1200 soldati italiani in Libano: «Così affrontiamo l'emergenza»

di Marco Pasqua E' un compito delicato, che i militari italiani impegnati all'estero continuano a svolgere...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
di Marco Pasqua


E' un compito delicato, che i militari italiani impegnati all'estero continuano a svolgere anche mentre il mondo è colpito da una pandemia che richiede un impegno costante. In Libano i nostri soldati – 1200 in tutto - lo sanno e continuano, ogni giorno, a servire il loro Paese in una operazione di peacekeeping fondamentale. «Siamo qui in seguito ad una risoluzione, del 2006, del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite – ricorda il generale Diego Filippo Fulco, comandante del contingente italiano in Libano, in un collegamento con IlMessaggero.it – Il nostro compito è quello di far rispettare la cosiddetta blue line (una linea di demarcazione tra Israele e Libano, resa nota dalle Nazioni Unite dal 2000, ndr) e far sì che in questa parte non circolino armi, non autorizzate dal governo o da Unifil (ovvero la Forza di Interposizione in Libano delle Nazioni Unite, ndr)». 

Continua a leggere qui Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero