Caos calcio. Il pallone rimbalza impazzito da un lato all'altro di un Paese che pure si sta abituando a convivere con un'emergenza mai conosciuta prima. Prendendone atto....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA NOTA DEL MINISTRO Il ministro dello Sport Spadafora diffuso una nota che si apre con le parole «Comprendo la passione e l'amore per la propria squadra», per spiegare come la scelta finale fra porte chiuse e rinvio sia stata propria delle autorità sportive. La figuraccia, quando si parla di dirigenti del calcio italiano, è di default. La stessa Lega di Serie A che lunedì aveva inviato al governo una lettera in cui si chiedeva l'autorizzazione a far disputare, nei territori a rischio, partite a porte chiuse, a causa di un «calendario già saturo di impegni», una volta ottenuto il via libera, ha repentinamente cambiato idea e venerdì sera, a quanto è dato di sapere, ha rivolto allo stesso governo un'istanza opposta per ottenere il rinvio degli incontri già riprogrammati a porte chiuse. Fin dal momento in cui è esplosa l'emergenza sanitaria, si era in realtà capito che i Signori del Pallone erano contrari alla disputa di incontri senza pubblico. Non per un riguardo nei confronti dei tifosi, ma per pure esigenze economiche, per evitare di dover rimborsare i biglietti già venduti o di esporsi a iniziative legali nel caso dei club che, da contratto, escludevano di farlo. Anche se poi non è ben chiaro come si sia arrivati alla scelta dei rinvii. L'Ad dell'Inter Marotta, per esempio, si è detto subito contrario.
CAOS TOTALE Il calcio sta vivendo un week end assurdo. Succede che in Serie A non si gioca nelle zone a rischio contagio, in Serie B sì ma a porte chiuse, la Serie C è tutta interrotta, cosa che almeno consente di mantenere per tutti le stesse condizioni. Perché passare da campionato sfalsato a campionato falsato è un attimo. Non sarebbe stato poi così difficile stabilire il rinvio di tutta la giornata o la disputa di tutte le partite a porte chiuse. Soluzioni entrambe accettabili, sulla base delle indicazioni della comunità scientifica e delle autorità di governo. Invece no. Il calcio deve sempre farsi riconoscere.
Gianfranco Teotino Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero