Bomba Day, l'ordigno disinnescato portato alla cava di Jesi

«Ci hanno informato che l'ordigno è stato messo in condizioni di non nuocere». Così il prefetto di Ancona Antonio D'Acunto dopo la fine della...

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«Ci hanno informato che l'ordigno è stato messo in condizioni di non nuocere». Così il prefetto di Ancona Antonio D'Acunto dopo la fine della terza fase di bonifica della bomba d'aereo trovata ad Ancona, durante la quale sono state evacuate 12mila persone. «L'attività svolta dai militari è andata a buon fine - ha spiegato - l'ordigno è stato spolettato. Ora c'è la fase di carico della bomba e di brillamento nella cava di Jesi individuata. Tutto è andato nel migliore dei modi - ha detto ancora il prefetto - quando finiranno le operazioni con l'ordigno che lascerà la città sul veicolo militare, tra mezz'ora, tre quarti, la popolazione potrà rientrare nelle abitazioni».


«Tutte le componenti della sala operativa - ha detto D'Acunto - hanno operato con la migliore delle predisposizioni, è stata effettuata un'attività di non facile pianificazione. Ancona ha risposto bene con operazione di protezione civile di grande rilievo: la città, con qualche disagio limitato, penso sia cresciuta come il sistema. È stato fatto un salto di qualità». «A nome del sindaco e dell'amministrazione - ha detto l'assessore comunale alla Protezione civile Stefano Foresi - ringrazio le forze dell'ordine che hanno contribuito mantenere la sicurezza nella fase delicata, i volontari per lavoro fatto, Croce gialla e Croce Rossa per i servizi a persone in difficoltà. La squadra unita ha vinto: tutti hanno dato contributo per vincere». Un ringraziamento anche ai volontari e alla «cittadinanza per la collaborazione» durante le attività di disinnesco e bonifica compiute dagli artificieriche hanno fatto il lavoro. Sull'area hanno 'vegliatò durante le operazioni due droni dei vigili del fuoco di Ascoli Piceno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero