Effetto Covid, dalle Antille alle Bermuda è boom di turisti nei territori europei d'oltremare

Covid, paura per il turismo nei territori europei d'Oltremare
Le Antille caraibiche e l'isola Reunion nell'oceano indiano, stanno vivendo un inaspettato boom turistico di viaggiatori dalla Francia, secondo quanto riportano...

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Le Antille caraibiche e l'isola Reunion nell'oceano indiano, stanno vivendo un inaspettato boom turistico di viaggiatori dalla Francia, secondo quanto riportano i media francesi. Le isole, infatti, facendo parte a tutti gli effetti del territorio francese, non sono coperte da restrizioni negli spostamenti dall'Europa, e sono quindi diventate una meta allettante per i viaggi dalla Francia continentale. Ma preoccupa la realistica conseguenza che tale flusso di europei possa incrementare la diffusione del virus nelle isole.

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Per diverse settimane, le destinazioni d'oltremare sono state molto ricercate dai turisti francesi sui motori di ricerca specializzati in viaggi. Dal 15 dicembre e dalla revoca del lockdown in Francia, infatti, il viaggio oltreoceano è stato possibile per i francesi senza dover giustificare un motivo imperativo dello spostamento. Unico obbligo per volare alle Antille o alla Reunion Island è infatti la presentazione di un test negativo, effettuato da meno di 48 ore. 

Nel frattempo l'autorità turistica delle Bermuda, anch'essa terra d'oltremare di bandiera britannica, invita i turisti a visitare l'isola, ricordando come i Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) abbiano classificato l'isola "Livello di allarme 1: rischio basso COVID-19".

Ad incrementare il fenomeno turistico verso i paradisi delle isole, sicuramente la chiusura a causa del Covid degli impianti da sci in Europa, che non lascerebbe ai francesi e agli europei alternativa per godere delle attese vacanze di Natale.

Ma se da una parte l'incremento turistico genera la soddisfazione di compagnie aeree e operatori turistici locali, che vedono hotel, bar e ristoranti ripopolarsi, d'altra parte aumenta la preoccupazione per il fenomeno: l'afflusso turistico infatti rischia di trasformarsi in un veicolo per la diffussione del virus nei territori d'oltremare.

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Il Messaggero