Prende il treno in anticipo per non perdere la coincidenza con l'aereo, turista multata: le accuse e la lettera di denuncia

L'incredibile storia in Veneto: biglietto per le 9.35 ma la donna è salita alle 9.10. "Il controllore ha minacciato di chiamare la polizia"

Prende il treno in anticipo per non perdere la coincidenza con l'aereo, turista multata: le accuse e la lettera di denuncia
MONTEGROTTO TERME - Acquista il biglietto, sale sul treno ma viene multata dal controllore e costretta a scendere alla fermata successiva. Motivo? Aveva deciso di anticipare la...

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MONTEGROTTO TERME - Acquista il biglietto, sale sul treno ma viene multata dal controllore e costretta a scendere alla fermata successiva. Motivo? Aveva deciso di anticipare la partenza per non perdere la coincidenza con l'aeroporto Marco Polo dove l'attendeva il volo di ritorno in Germania. E così era montata sul convoglio precedente a quello indicato con tanto di orario sul tagliando di viaggio. La turista ha quindi dovuto pagare una sanzione di 34,60 euro e la corsa di un taxi per tornare alla stazione di Montegrotto e prendere nuovamente il treno per arrivare a Venezia giusto in tempo per l'imbarco sull'aereo - unico lato positivo di questa odissea ferroviaria. Succede in zona Padova, lo riporta Il Gazzettino.

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Protagonista della disavventura, condivisa con la persona che era con lei, Eva-Maria Husten-Schwiede, che dal 2017 sceglie Montegrotto per le vacanze. Una volta tornata in Germania, la donna ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al sindaco Riccardo Mortandello, raccontandogli la grottesca vicenda. Missiva che, con il consenso degli interessati, il primo cittadino ha reso pubblica. «Il nostro biglietto era stato emesso per le 9,35 ma utilizzato mezz'ora prima per il treno 17078 delle 9,10 da Montegrotto - esordisce la donna -. Il controllore ha minacciato di chiamare la polizia e di denunciarci». I turisti vengono fatti scendere alla stazione di Abano («Il capotreno sapeva che eravamo diretti al Marco Polo e che il convoglio successivo sarebbe passato solo dopo due ore») e si mettono inutilmente alla ricerca di un taxi. Solo grazie alla disponibilità di una automobilista che si offre di accompagnarli in città riescono finalmente a prenderlo, sborsando altri 14 euro, a tornare a Montegrotto, a riprendere il viaggio e ad arrivare a Venezia per il rotto della cuffia.

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«In orario ma con grande stress - continua -. Siamo stati trattati come dei criminali. Solo in seguito abbiamo appreso che un biglietto con una coincidenza ferroviaria non può essere utilizzato prima dell'ora indicata. Ma uno straniero come può saperlo? Non eravamo passeggeri senza biglietto, ma siamo stati trattati come tali». «Ritengo si tratti di un grave disservizio - commenta Mortandello -, nonché di un'applicazione cavillosa di un regolamento che non so a quanti sia noto e che danneggia il nostro turismo e la nostra reputazione. Chiederei a Trenitalia - conclude il sindaco - di formare adeguatamente i controllori perché applichino le regole con un minimo di buon senso».

 

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Il Messaggero