Alle porte della Ciociaria esiste un bosco dall’atmosfera magica, dove gli alberi di cerro e carpino nero sono completamente verdi; non solo nel fogliame, ma anche nei...
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Qui si fermò a meditare San Benedetto, diretto a Subiaco. E fra queste rocce calcaree si dice che l’Arcangelo Michele lottò con il diavolo ricacciandolo a forza in una grotta, tanto da poter vedere ancora oggi la grande impronta del piede del demonio impressa nella pietra accanto all’Eremo. Ex voto, candele, una bella scultura di San Michele (patrono di Serrone) fanno di quest’antica chiesetta una tappa d’obbligo per chi poi, naturalmente, vuole arrivare fino al piazzale di Santa Maria della Pace con la Croce del Popolo, ovvero in cima allo Scalambra. Man mano che si sale in quota, e lo si può fare proseguendo agevolmente anche in auto, il paesaggio cambia e sembra rievocare quello alpino, fra baite con i tetti spioventi in legno e muratura, mucche al pascolo, prati e rocce. Il Monte Scalambra è considerato il balcone più panoramico del Lazio, per la vista spettacolare a 360 gradi che si gode dalla sua cima, e spazia dalla campagna romana alla Ciociaria, dai rilievi collinari alle vigne che segnano la Strada del Cesanese. Proprio da questo monte i più audaci amano lanciarsi in volo con il parapendio; coloro che non sono esperti di questo sport possono provare l’ebbrezza di volare affiancati da un istruttore.
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Il Messaggero