Il Friuli Venezia Giulia e il centenario della Grande Guerra: prime proposte di itinerari

Monte Zermula (ph. Gabriele Menis)
Ci sono itinerari che ripercorrono, passo dopo passo, la storia. Suggestivi e da non perdere sono quelli legati alla memoria della Grande Guerra, in Friuli Venezia Giulia, regione...

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Ci sono itinerari che ripercorrono, passo dopo passo, la storia. Suggestivi e da non perdere sono quelli legati alla memoria della Grande Guerra, in Friuli Venezia Giulia, regione che conserva segni tangibili. Carso, Isontino, Alpi e Prealpi Giulie, Alpi Carniche e la zona collinare lungo la linea del Tagliamento furono luoghi di scontro, mentre tutta la zona di pianura diventò una grande retrovia al servizio delle forze armate per poi venir invasa dalle truppe austro-germaniche dopo la disfatta di Caporetto.




Le proposte di itinerario (molti dei quali compresi in appositi pacchetti turistici), molto varie e personalizzabili, comprendono escursioni nei siti più significativi che permettono anche di godere dello spettacolo naturalistico di paesaggi ancora integri, visite a musei, incontri con esperti e storici della Grande Guerra, degustazioni e cene tipiche e possono includere anche visite oltreconfine al Museo della Grande Guerra di Caporetto. La Carnia, che era terra di confine tra il Regno d’Italia e l’impero Asburgico, fu teatro di una logorante guerra di trincea: nascosti tra splendidi paesaggi montani si incontrano ancora camminamenti, torrette di osservazione, gallerie e fortini.



È anche possibile scoprire la storia delle portatrici carniche, donne diventate eroine, che, mettendo a rischio continuamente la propria vita, tenevano i collegamenti con le trincee in prima linea, portando di nascosto, nelle gerle, viveri e munizioni ai combattenti. Anche il Tarvisiano conserva tracce di fortini, gallerie e trincee, perché la linea del fronte correva proprio sul filo di cresta di molte cime delle Alpi Giulie. La cartografia fornita ai visitatori e inclusa nel pacchetto permette di analizzare a tavolino i percorsi delle escursioni che vengono effettuate con la guida di un esperto storico.



Tantissime poi sono le tracce della Grande Guerra nel Carso, che nella prima fase della guerra divenne il fronte principale: qui furono combattute ben undici battaglie prima della decisiva dodicesima battaglia dell'Isonzo che portò alla disfatta di Caporetto. Nelle alture alle spalle di Monfalcone e sui monti Sei Busi, San Michele, Calvario e Sabotino, oggi si può scoprire questa importante parte di storia. A pochi chilometri di distanza ci sono anche i sacrari di Redipuglia e di Oslavia.



I NOSTRI CONSIGLI

Per ulteriori informazioni: www.itinerarigrandeguerra.it, numero verde 800 016 044.


Info turistiche: www.turismofvg.it Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero