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Titanica a tal punto da squarciare il cielo ad oltre quaranta metri d'altezza e portentosa con l'estro architettonico di una scala segreta, interna, di 185 scalini perfettamente scolpiti nella pietra, che ruota come un «cavatappi, quasi fosse una gigantesca vite di Archimede». E superba con quel nastro a spirale di bassorilievi scolpiti nel marmo che raccontano trionfi e tormenti della conquista romana della Dacia, l'attuale Romania. Eccola la Colonna Traiana, capolavoro d'arte antica, tanto famosa all'esterno, quanto sconosciuta all'interno e nella sua epica costruzione, voluta da Traiano nel 113 d.C. Una mostra ora ne svela storia e segreti, "Il racconto di un simbolo" al Colosseo, da oggi al 30 aprile, con la cura di Alfonsina Russo, Federica Rinaldi, Angelica Pujia e Giovanni Di Pasquale, il team di esperti che dal 2020 ha condotto un complesso intervento di restauro e indagine, ma anche di sistemazione in sicurezza del monumento. Ad inaugurarla, ieri, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e Gabriela Dancu, l'ambasciatore di Romania. «La colonna - ha detto Sangiuliano - ci racconta una storia che oggi sta diventando una storia di relazione con la Romania»
Il percorso, lungo l'ambulacro del Colosseo, punta all'effetto stupore, complice un allestimento scenografico e multimediale al servizio della Colonna, dai calchi in scala del fregio alla ricostruzione a dimensione reale della scala interna, dalla rievocazione del cantiere originale che con corde e argani permise l'impresa architettonica, ai reperti archeologici incredibili legati all'esecuzione. E non mancano i protagonisti nei loro busti ritratto, Traiano e la sua archistar Apollodoro di Damasco. Colosseo, tutti i giorni, escluso il 25 dicembre, ore 8.30-16.30, info: www.colosseo.it
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