Un borgo medievale, incastonato tra l'Umbria e la Toscana, fiero nella sua posizione arroccata da cui si diverte a dominare dall'alto la Val di Chiana. E l'arte...
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La commedia umana. Protagonista delle sue tele è la caleidoscopica varietà della commedia umana, che da sempre esercita una fortissima attrazione sulla sensibilità dell'artista. Lo testimonia il dipinto "Passeggiando per Toledo" dove la pittrice ritrae anche se stessa, «individuo fra gli altri e non artista, chiusa nella propria torre d'avorio», ama spiegare. Quella di Silvia Rea è un'indagine ravvicinata sulla vita quotidiana di una città, scorci, scenette, siparietti, un'atmosfera e un mood che l'artista coglie in modo vivido e divertente.
Un gioco di equilibri. «Dietro ad ogni personaggio rappresentato, realmente incontrato a via Toledo, leggo una storia, semplice o più o meno sofferta, ma sempre emblematica dell'attuale condizione umana», dice. Ma le "tracce" si scorgono anche sollevando lo sguardo verso il cielo, verso quei variopinti tessuti di bucato, plastici nei loro drappeggi, che appaiono come sinuose sculture, mutevoli nelle forme scolpite dal vento. L'arte di Silvia Rea vuole essere «un gioco delicato di equilibri instabili, di estemporanei mutamenti delle forme che assumono un significato allegorico riconducibile all'imprevedibilità dell'umana esistenza». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero