Vaticano, «La chiesa cattolica è a un punto morto»: il cardinale Marx offre le sue dimissioni al Papa

«La chiesa cattolica è a un punto morto»: il cardinale Marx offre le sue dimissioni al Papa
  La Chiesa cattolica è arrivata «a un punto morto». È la considerazione choc alla quale è arrivato il cardinale tedesco Reinhard Marx che ha...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

 

La Chiesa cattolica è arrivata «a un punto morto». È la considerazione choc alla quale è arrivato il cardinale tedesco Reinhard Marx che ha offerto le sue dimissioni al Papa da arcivescovo di Monaco. «Il cuore della questione è assumere una corresponsabilità per la catastrofe degli abusi sessuali commessi da responsabili della chiesa nei decenni passati», spiega lo stesso cardinale che, d'accordo con lo stesso Pontefice, ha diffuso la lettera di dimissioni e una sua nota che spiega le decisioni dell'inatteso gesto. Un vero e proprio terremoto per la Chiesa tedesca. Ma non solo. 

 

 

LA LETTERA - Marx fa presente che ci sono responsabilità ampie che qualcuno deve assumersi nella Chiesa, senza voltare la testa dall'altra parte se non si hanno implicazioni dirette. Come invece troppo spesso è accaduto. La piaga della pedofilia sta emergendo con forza in tutta la Germania. E se nella diocesi di Colonia già è stata decisa una 'visita apostolicà, per la diocesi di Marx, Monaco, è attesa la pubblicazione di un rapporto entro l'estate. Ma non è questo il fattore decisivo, spiega il cardinale, che ha fatto scattare la decisione: «Voglio chiarire che siamo pronti ad affrontare una responsabilità personale, non solo per errori propri ma dell'istituzione della Chiesa, che da decenni amministro e a cui contribuisco a dare una impronta». Marx parla anche di «molti fallimenti personali ed errori amministrativi, ma anche fallimenti istituzionali o sistemici». 

 

Abusi, trasparenza anche dai vescovi spagnoli, in 10 anni denunciati 220 preti pedofili

 

 

LA CHIESA TEDESCA - Affermazioni chiare, niente giri di parole, per il cardinale che non solo è uno dei maggiori esponenti della Chiesa tedesca (è stato fino allo scorso anno il presidente della Conferenza episcopale) ma anche uno dei più stretti collaboratori di Papa Francesco. Reinhard Marx è infatti dal 2013 membro del Consiglio dei Cardinali che aiutano il Pontefice nella riforma della Curia; dal 2014 è anche coordinatore del Consiglio per l'Economia. E ora la scelta, se accettare o meno le sue dimissioni, spetta solo a Papa Francesco, che ha chiesto al cardinale di restare fino a quando non sarà assunta una decisione. La decisione di Marx arriva in un momento di rapporti non facili tra la Chiesa tedesca e il Vaticano, con la prima che spinge verso frontiere per le quali la Chiesa universale non appare pronta, dalla questione dell'ordinazione delle donne alla maggiore inclusione degli omosessuali.

 

LA DISOBBEDIENZA - Sempre in Germania a metà maggio, con un gesto di plateale "disobbedienza" a Roma, decine di parroci decisero di benedire le coppie gay, dopo il 'responsum' contrario della Congregazione per la Dottrina della Fede. E poi c'è quel Sinodo locale che ha continuato a pungolare su aperture lette dall'altro fronte della Chiesa, quello dei tradizionalisti, come una volontà di 'scismà. Ma in realtà il cardinale fa sapere di aver maturato questa decisione da mesi. «Questo passo non è facile per me - ammette pubblicamente -. Mi piace essere prete e vescovo e spero di poter continuare a lavorare anche in futuro per la Chiesa. Il mio servizio per questa Chiesa e per le persone non termina qui. Tuttavia, per il bene di un nuovo e necessario inizio voglio assumermi la corresponsabilità per il passato. Credo che il 'punto mortò, in cui ci troviamo attualmente, possa diventare un 'punto di svoltà».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero