Città del Vaticano – L'annuncio è stato fatto nel modo più ufficiale: attraverso un comunicato diffuso dalla sala stampa vaticana poco prima del...
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Padre Gonzalo proviene da Montevideo, in Uruguay e per anni ha diretto un liceo con il quale Bergoglio, quando era cardinale, è stato in stretto contatto. «Papa Francesco ha chiamato come suo segretario personale padre Gonzalo Aemilius, del clero di Montevideo, in Uruguay» recitava il comunciato.
Padre Gonzalo è nato il 18 settembre 1979, è stato ordinato sacerdote il 6 maggio del 2006 ed è dottore in teologia. Proviene da una famiglia benestante e la sua è stata una vocazione adulta. Bergoglio e questo giovane sacerdote non hanno mai smesso di avere contatti e di sentirsi anche dopo l'elezione. Sui giornali uruguayani, nel 2015, ha fatto notizia il dono che Papa Francesco ha voluto fare a padre Gonzalo per sostenere il suo liceo: gli ha regalato il suo Ipad personale che poi è stato battuto all'asta per 30 mila dollari.
Padre Gonzalo sostituisce l'argentino Pedacchio, trasferito nel frattempo alla congregazione dei Vescovi (da dove proveniva) e 'sfrattato' anche da Santa Marta. Un cambio sul quale si è speculato parecchio per la velocità e l'immediatezza della sostituzione anche se dal Vaticano è filtrato ben poco, solo che si è trattato di un cambiamento fisiologico. Cosa piuttosto inusuale poiché per tutti i pontificati precedenti il segretario particolare era rimasto a fianco del Papa fino alla sua morte, oppure alle dimissioni (nel caso di Benedetto XVI). Papa Wojtyla nel corso del suo lunghissimo governo ha cambiato solo il secondo segretario, mantenendo però sempre don Stanislao, successivamente fatto poi cardinale.
La chiamata a Roma di padre Gonzalo fa pensare ad una scelta parecchio meditata e probabilmente dettata dal bisogno di individuare una figura conosciuta da molto prima di diventare pontefice. Come se Francesco, in questa fase, cominciasse a fidarsi sempre meno di chi lo circonda in Vaticano.
In una intervista all'Osservatore Romano, all'indomani dell'elezione di Bergoglio, padre Gonzalo raccontava della sua battaglia quotidiana per strappare i giovani dal flagello della droga, per dare loro un futuro che non sia quello della strada, attraverso la scuola, il Liceo Jubilar Juan Pablo II, istituto nel quale oggi sono ospitati 220 giovani tra i 12 e i 15 anni, la cui unica alternativa sarebbe la strada. «Abbiamo fatto della nostra scuola una famiglia di famiglie, nel senso che lavoriamo, oltre che per i nostri ragazzi, anche per le loro famiglie, coinvolgendole direttamente. Per esempio i genitori che non hanno compiuto gli studi possono farlo nella nostra scuola dalle 18 tutte le sere. E' confortante vedere padri, madri e figli che, dalle 21 in poi, fanno i compiti insieme».
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Il Messaggero