Allarme del Papa sui nazionalismi: sta crescendo l'odio, l'antisemitismo, il razzismo

Allarme del Papa sui nazionalismi: sta crescendo l'odio, l'antisemitismo, il razzismo
Città del Vaticano - Il Papa lancia l'ennesimo allarme sul pericolo di una terza guerra mondiale a pezzi, sull'indebolimento progressivo del multilateralismo,...

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Città del Vaticano - Il Papa lancia l'ennesimo allarme sul pericolo di una terza guerra mondiale a pezzi, sull'indebolimento progressivo del multilateralismo, sull'aumento dei nazionalismi. Stamattina, ricevendo i membri della Assemblea Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali (sul tema Nation, State, Nation-State) ha usato parole gravi. «La Chiesa osserva con preoccupazione il riemergere, un po’ dovunque nel mondo, di correnti aggressive verso gli stranieri, specie gli immigrati, come pure quel crescente nazionalismo che tralascia il bene comune. Così si rischia di compromettere forme già consolidate di cooperazione internazionale, si insidiano gli scopi delle Organizzazioni internazionali come spazio di dialogo e di incontro per tutti i Paesi su un piano di reciproco rispetto, e si ostacola il conseguimento degli Obiettivi dello sviluppo sostenibile approvati all’unanimità dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015».


Non fa menzione a singoli paesi, agli Usa di Trump o alle politiche di Putin o alle derive sovraniste di tanti paesi europei, stavolta Papa Francesco resta nel generico, ma questo non gli impedisce di parlare chiaro.

Ripesca una frase di San Tommaso che ha una bella nozione di quello che è un popolo: «Come la Senna non è un fiume determinato per l’acqua che fluisce, ma per un’origine e un alveo precisi, per cui lo si considera sempre lo stesso fiume, sebbene l’acqua che scorre sia diversa, così un popolo è lo stesso non per l’identità di un’anima o degli uomini, ma per l’identità del territorio, o ancora di più, delle leggi e del modo di vivere, come dice Aristotele nel terzo libro della Politica»

Nello stesso tempo, la Chiesa non può stare zitta davanti «alle deviazioni di questo attaccamento quando verte in esclusione e odio altrui, quando diventa nazionalismo conflittuale che alza muri, anzi addirittura razzismo o antisemitismo».

Troppi interessi per il potere non giovano a nessuno se non a pochi. «È dottrina comune che lo Stato è al servizio della persona e dei raggruppamenti naturali delle persone quali la famiglia, il gruppo culturale, la nazione come espressione della volontà e i costumi profondi di un popolo, il bene comune e la pace. Troppo spesso, tuttavia, gli Stati vengono asserviti agli interessi di un gruppo dominante, per lo più per motivi di profitto economico, che opprime, tra gli altri, le minoranze etniche, linguistiche o religiose che si trovano nel loro territorio».


Poi Papa Francesco torna sulla questione dei migranti. «In questa ottica, ad esempio, il modo in cui una Nazione accoglie i migranti rivela la sua visione della dignità umana e del suo rapporto con l’umanità. Ogni persona umana è membro dell’umanità e ha la stessa dignità. Quando una persona o una famiglia è costretta a lasciare la propria terra va accolta con umanità».  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero